“Villaggio Olimpico” è il nome del quartiere sorto in occasione dei Giochi Olimpici del 1960 nell’area del quartiere Parioli delimitata da viale Tiziano, lungotevere dell’Acqua Acetosa, Villa Glori e viale Pietro de Coubertin, nel quartiere Parioli.
Il complesso è realizzato dall’INCIS (Istituto Nazionale Case Impiegati dello Stato), nell’area una volta occupata dal Campo Corse Parioli. Nei suoi primi mesi di vita, nell’estate 1960, il nuovo quartiere ospita gli atleti che partecipano alle Olimpiadi e i loro accompagnatori. Successivamente i circa 1500 (1438) alloggi vengono assegnati a famiglie in cerca di casa.
Il Villaggio Olimpico è attraversato dal viadotto di corso Francia ed è costituito da edifici di 2, 3, 4 o 5 piani, posizionati tra piazze, viali e giardini e brillantemente inserirti nel contesto ambientale, tra grandi superfici ricche di vegetazione, in continuità con le colline di Villa Glori e di Monte Parioli.
Il verde fa da padrone: il Villaggio ha una superficie di circa trentacinque ettari di cui sette sono coperti. Coperti da abitazioni ma non interrotti grazie ai “pilotis” che lasciano libero il piano terra. Dodici ettari utilizzati per strade e servizi e ben sedici destinati a parco. Nella sua realizzazione inoltre, oltre ad arbusti e cespugli, sono piantatati ottocento alberi, fino ad allora assolutamente assenti nella piana. Le strade sono tranquille perché il traffico di attraversamento tende a scorrere intorno o sopra il Villaggio, grazie al viadotto di corso Francia, e gli abitanti possono muoversi a piedi o in bicicletta. La confusione arriva solo il venerdì, quando c’è il mercato sul grande viale della XVII Olimpiade (Mercato settimanale al Villaggio Olimpico), e quando l’adiacente Auditorium organizza manifestazioni importanti che occupano larghi spazi su viale de Coubertin.
L’intento dei progettisti è chiaro: permettere un modo di vivere nuovo per Roma. Un modo completamente diverso da quello possibile in alcune stradine di Monti Parioli, con bellissime palazzine ma tutte attaccate l’una all’altra, o nei palazzoni di nove piani di viale Pinturicchio, tanto per restare qui vicino. E questa concezione è talmente radicata che è percepibile anche oggi dopo più di cinquant’anni di uso e, in molti casi, di degrado. Oggi i nuovi abitanti del Villaggio hanno finalmente capito il valore di questo territorio e che il verde sotto casa appartiene sostanzialmente a loro e loro hanno tutto l’interesse a mantenerlo nella forma migliore.
Chiudo con una curiosità: il Villaggio Olimpico ha un clone a Decima, dopo l’EUR, costruito praticamente in campagna pochi anni dopo dagli stessi architetti per la stessa committenza: l’INCIS.
Pagine a livello inferiore:
Villaggio Olimpico prima della seconda guerra mondiale
Realizzazione del Villaggio Olimpico
Cronologia del Villaggio Olimpico
Architettura del Villaggio Olimpico
Dopo i giochi
Durante i giochi
Storia del villaggio degli atleti
Giochi olimpici del 1960
Film “L’arte di arrangiarsi”
Campo Parioli
Sculture di Cataldi al Villaggio Olimpico
Progettazione del Villaggio Olimpico
Pagina al livello superiore: Zona Parioli 5
Altre pagine correlate:
- Pagine che parlano di questo soggetto
- Prima pietra del Villaggio Olimpico
- Giochi olimpici del 1960
- Storia delle Olimpiadi
- Monumento a Jan Palach
- Giardino di via Germania
- Chiesa di San Valentino
- Fontana di via Svezia
- via Austria
- Mercato Villaggio Olimpico
- Colonna del Villaggio Olimpico,
Nei dintorni (per vedere i Punti di Interesse in zona, clicca su MAPPA):
- MAPPA della Zona Parioli 5 (Villaggio Olimpico e Villa Glori)
In rete:
- Il Villaggio Olimpico nel sito dell'arch. Luigi Moretti,
- "Italia: inaugurato a Roma il Villaggio Olimpico" (1960) YouTube,
- http://www.archidiap.com/works/villaggio-olimpico/