Questa pagina delinea la vita di Giovanni Maria Ciocchi Del Monte (Monte San Savino 1487 – Roma 1555), colui che ha voluto la realizzazione di Villa Giulia, che nel 1550 diventa il 221º papa della Chiesa cattolica con il nome di papa Giulio III.
Giovan Maria Ciocchi Del Monte nasce a Roma, nel 1487, da Vincenzo del Monte San Savino, vicino ad Arezzo. Artefice delle fortune della famiglia, è lo zio paterno Antonio, arcivescovo, che cura l’istruzione del nipote convincedolo a intraprende la carriera ecclesiastica in cui, grazie alle sue capacità e all’appoggio dello zio diventato cardinale, sale rapidamente numerosi gradini.
Nel 1527, dopo il sacco di Roma, il Del Monte è dato in ostaggio a garanzia del resto dei 400.000 ducati richiesti al papa dai lanzichenecchi e non ancora versati. In almeno due occasioni rischia di essere giustiziato a causa dell’indugio nel pagamento ma riesce a fuggire e raggiungere Clemente VII a Orvieto che lo designa suo prelato domestico.
La carriera continua con Paolo III Farnese, che lo designa per i Concilio di Trento più per la sua preparazione giuridica e la lealtà nei confronti del papato che per la sua preparazione teologica. Il Concilio è dominato dallo scontro tra Carlo V ed Enrico II di Francia e Giovanni Maria nonostante sia sempre allineato con le volontà papali riesce a barcamenarsi tra i due schieramenti.
Anche nel conclave nel 1549, successivo alla morte di Paolo III, si formano due fazioni poco disposte al dialogo, i cardinale filofrancesi e quelli filoimperiali, che, dopo una serie di candidature fallite ed una serie di accadimenti fuori ogni norma (non era rispettata la clausura, per esempio), approfittando dell’assenza dei prelati spagnoli, trovarono un accordo sul nome del Del Monte. che, nella notte, prende il nome di Giulio III, per riconoscenza nei confronti di Giulio II, il quale aveva elevato lo zio Antonio al rango cardinalizio. I cardinali spagnoli devono sottostare a questo colpo di mano, anche perchè il cardinale Del Monte da anche a loro garanzie di imparzialità nei confronti dei due schieramenti. Durante il suo papato infatti, Giulio cercò sempre di tenersi su una linea di equidistanza dai due contendenti principali.
Giulio III regna per cinque anni ma non riuscirà a vedere la fine del Concilio. Cinque anni veramente travagliati, in cui si svolgono contemporaneamente decine di conflitti (Cinquecento. Il contesto). In questa confusione anche i confini dello Stato della Chiesa vanno difesi (è lui, per esempio, che occupa il Ducato di Castro dei Farnese) e il Santo Uffizio, fondato pochi anni prima (1542) e allora presieduto da Gian Pietro Carafa futuro papa Paolo IV, combatte l’insinuarsi dell’eresia protestante anche nelle cattolicissime Spagna, Francia e Italia.
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Bibliografia essenziale: "La storia dei Parioli". Typimedia editore. pag. 70-71