Aranciera di Villa Borghese

L’Aranciera di Villa Borghese è in viale Fiorello La Guardia, tra il Portico dei Leoni e il Portale Egizio ed è oggi sede del Museo Carlo Bilotti. L’edificio ha una storia secolare di grande interesse, dovuta alle numerose trasformazioni che nel corso del tempo ne hanno modificato in misura sostanziale sia l’assetto sia le funzioni.

L’attuale Aranciera di Villa Borghese era un casale dalla vigna di un certo prestigio della nobile famiglia Ceuli, all’angolo tra il vicolo delle Tre Madonne e il vicolo del Muro Torto, con accesso su quest’ultimo. Poi passata di proprietà alla marchesa Massa, quando è una delle prime proprietà a essere acquistata dal cardinale Scipione Borghese per la creazione della sua grande Villa Pinciana.

Diverse sono le fonti che lo citano. “Cortile interno e torretta aveva il casino del  Muro Torto, già Cybo Malaspina e poi Borghese, oggi quasi completamente rifatto” (Manilli, 1650, p. 173).  “Nel mezzo di questo palazzo si contene un riquadrato cortile, con loggia terrena sul lato destro, formata da quattro archi sostenuti da colonne di granito nero d’ordine Toscano” (Montelatici, 1700, p. 25).

L’edificio conosce i suoi fasti maggiori nell’ultimo quarto del Settecento con Marcantonio IV Borghese (1730-1800).  Egli, infatti, nell’ambito delle considerevoli trasformazioni promosse nella Villa, lo fa ampliare e ridecorare, a opera di una folta schiera di artisti di fama, facendone il perno del nuovo assetto dell’area caratterizzata dalla presenza dello spettacolare Giardino del Lago. Anche la denominazione venne mutata e il Casino fu detto “Casino dei Giuochi d’Acqua” a sottolinearne la funzione ludica, sede di eventi e di feste mondane ampiamente celebrati nelle cronache del tempo.

Si trattava, però, di un periodo glorioso destinato a breve vita a causa dei disastrosi cannoneggiamenti subiti durante gli scontri che portarono alla caduta della Repubblica Romana nel 1849. Ridotto in ruderi e ricostruito molto liberamente e senza più tracce del ricchissimo apparato decorativo, fu adibito ad Aranciera, cioè al ricovero invernale dei vasi di agrumi. Nel 1903, all’epoca del passaggio di Villa Borghese al Comune di Roma, era sede di uffici e abitazioni; ospitò quindi un istituto religioso e successivamente, dal 1982, uffici comunali.

L’intervento realizzato per trasformare l’Aranciera in Museo ha permesso di rendere di nuovo leggibile quanto restava della sua struttura originaria, recuperando alcuni ambienti occultati da tempo, e ha fornito l’occasione per ricostruire compiutamente, per la prima volta, la storia dell’edificio.

Nella sua parte posteriore, al primo piano, l’edificio ha un accesso nel Giardino del Lago.

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