La Galleria Borghese si trova in piazzale Scipione Borghese 5, sul viale dell’Uccelliera, non distante da via Pinciana.
Con il nome di Galleria Borghese si intende allo stesso tempo sia la splendida raccolta di opere d’arte iniziata dal cardinale Scipione Borghese che l’edificio che ospita la collezione, il Casino Nobile della Villa Borghese Pinciana.
Il museo espone opere di Gian Lorenzo Bernini, Agnolo Bronzino, Antonio Canova, Caravaggio, Raffaello, Pieter Paul Rubens, Tiziano ed è unica al mondo per quel che riguarda il numero e l’importanza delle sculture del Bernini e delle tele del Caravaggio. Inoltre si dice sia il “museo più bello del mondo”, soprattutto perché la storia ha voluto che rimanesse praticamente intatta nel tempo (nonostante le spoliazioni napoleoniche). La relazione tra opere e ambienti è infatti la stessa da oltre due secoli e la collezione non ha lasciato sul campo mai alcun dipinto e scultura fondamentale. L’allestimento museale del 1998 ha determinato la necessità di selezionare i capolavori da esporre al pubblico, che accorre numeroso ogni giorno da tutto il mondo per ammirarne i capolavori.
La Galleria è costituita nel 1902 a seguito dell’acquisizione da parte dello Stato italiano delle raccolte facenti parte del Fedecommesso Borghese. Primo direttore della Galleria Borghese fu Giovanni Piancastelli (1845-1926) a cui succedette nel 1906 Giulio Cantalamessa, già direttore delle Gallerie dell’Accademia di Venezia.
Nel casino della villa, il Casino Borghese (Flaminio Ponzio, 1608-13, Giovanni Vasanzio,1617, Giovanni Lanfranco 1624-25), lontano dal caotico palazzo Borghese in Campo Marzio detto il Cembalo, il cardinale Scipione, nipote di papa Paolo V, creò quella che fu definita “la regina delle raccolte private del mondo”.
Spregiudicato come molti altri collezionisti, Scipione non esitò ad avvalersi del suo prestigio di “cardinal nipote” per ottenere ciò che gli premeva. Fu sicuramente forzata la vendita, da parte del cardinale Sfondrati di 70 dipinti della sua raccolta, tra cui due splendidi Tiziano: l’Amor Sacro e Profano e la Venere che benda Amore.
Del grande collezionista Scipione ebbe anche il fiuto, riconobbe infatti l’eccezionalità di due giovani artisti: Bernini e Caravaggio. Di quest’ultimo ebbe il Bacchino malato ed il Giovane con canestro di frutta. Grazie inoltre ad un sequestro ad opera del fiscale del papa nello studio del Cavalier d’Arpino, dove Caravaggio aveva lavorato come apprendista, acquistò invece la Madonna dei Palafrenieri eseguita per la chiesa di Sant’Anna dei Palafrenieri e rifiutata dai canonici di san Pietro, scandalizzati dalla rugosa vecchiezza della Santa e dalla nudità del Bambino, dalla generosità di forme messe in mostra dallo scollo della Vergine.
La collezione è successivamente arricchita da Marcantonio Borghese ma un feroce colpo alla Galleria è inferto dal principe Camillo che dona a suo cognato Napoleone Bonaparte, ben 523 opere e pezzi di scultura, oggi al Louvre.
Non tutto ha trovato spazio nel percorso ufficiale. Ben 263 dipinti, 19 bronzetti, 7 piccole statue di marmo antiche e un orologio risalente ai tempi del Cardinale Scipione Borghese sono conservati al secondo piano del Casino, proprio sotto il tetto. L’atmosfera è molto diversa dal resto del museo, perché nei depositi le opere sono disposte su tutta la superficie dei muri, fino ad un’altezza che non permette di vederne i dettagli, come accadeva nelle residenze del Seicento.
Tra i tesori nascosti vale la pena citare la Venere di Baldassarre Peruzzi, il Cristo Portacroce di Sebastiano del Piombo o la Sacra Famiglia di Scipione Pulzone. Spiccano tra i dipinti del Seicento il San Francesco di Annibale Carracci, il Mendicante di Ribera, la Susanna e i Vecchioni di Honthorst, o il grande quadro di Lavinia Fontana che raffigura Minerva in atto di abbigliarsi.
Una curiosità di questa collezione, che non è affatto da considerare secondaria, è rappresentata dalle opere di piccolo formato come la scena di battaglia della Presa di Gerusalemme, dipinta da Antonio Tempesta o i piccoli paesaggi di Paul Bril. Si tratta di esempi di un gusto ricercato che spesso trovava posto nelle sale più intime delle dimore antiche ed era destinato a stupire soltanto gli ospiti più intimi, Come oggi.
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Giardino di Venere
Casino Nobile di Villa Borghese
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- Casino del Graziano
- Casino della Meridiana
- Fontane Oscure
- Giardini segreti
- Loggia dei vini
- Parco dei Daini
- Piazzale Scipione Borghese
- Primo Recinto di Villa Borghese
- Scipione Borghese
- Secondo Recinto di Villa Borghese
- Terzo Recinto di Villa Borghese
- viale dell’Uccelliera
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