Il vicolo delle Grotte era una stradina che iniziava dallo spiazzo fuori Porta del Popolo e correva lungo la base dell’altura su cui oggi sorge Villa Ruffo parallelo alla via Flaminia. Il suo nome deriva dalle numerose grotte che si aprono nel fianco della collina a destra del vicolo.
MAPPA della Zona Flaminio 1 (da Porta del Popolo a Belle Arti)
Se date un’occhiata nel portone al numero 26, uno dei palazzi costruiti da Candido Valli, potete ancora vedere, in fondo, un tratto del vecchio vicolo delle Grotte con la pavimentazione originale in sanpietrini. Il vicolo poi corre ancora , chiuso e inutile, dietro il borghetto dell’AOCF58 e la cancellata posteriore del mercato rionale Flaminio 1. Fino a qualche decennio fa, un falegname aveva bottega nella grotta che qui si intravede.
Infine, una buona visione di come il vicolo fosse è possibile averla incamminandosi per pochi metri in via Mariano Fortuny, e guardando nel cancello a destra, dietro il Palazzo del Ghiaccio che oggi accoglie la Facoltà di architettura. Le grotte sono a sinistra della via, sotto l’altura.
Le prime furono scavate chissa quando. In tutta quest’area lungo il Tevere caratterizzate da alture di tufo, le grotte erano una risorsa importante che i contadini utilizzavano come deposito per il fieno, cantine per il vino, stalle per gli animali ma anche come abitazione per le loro famiglie e uesto utilizzo spiega anche il livello della strada che è di qualche metro superiore a quello della Flaminia, proprio per minimizzare il rischio che, in caso di inodazioni, l’acqua del Tevere penetrasse nelle grotte. poi soprastanti. I Ruffo sono i proprietari per la parte più visina a piazzale Flaminiobuona parte)mentre la strada è stata privatizzata.
Candido Valli a fine Ottocento, entato in possesso del terreno tra via Flaminia e Villa Strohl Fern, scavò numerose nuove grotte per affittarle. Le grotte furono poi vendute ai Ruffo della Scaletta.
Video Roma2pass https://www.youtube.com/watch?v=legGQxj-Ark