All’angolo di via Salaria con la via Yser, sotto l’antica Villa Massimo, era l’accesso al Cimitero di Trasone, del III secolo, detta anche Coemeterium Thrasonis ad S. Saturninum. Il cimitero, in cui era la venerata tomba di San Saturnino, è ora raggiungibile solo attraverso un tombino, peraltro poco riconoscibile, presso il numero civico 223.
- MAPPA della Zona Parioli 1 (da via Salaria a piazza Ungheria)
Il Cimitero di Trasone, sorto da un arenario e poi sviluppatosi su cinque piani, si estende per la maggior parte sotto Villa Grazioli e l’antica Villa Massimo. Un lucernario di queste Catacombe si trova nel cortile della Palazzina Reale di Villa Ada. Sembra che la rete di cunicoli si estenda sotto la LUISS di viale Romania.
Il cimitero fu scavato nei terreni donati da Trasone e da Novella. Secondo alcuni studiosi, Trasone era un ricco cittadino romano nominato negli Atti di Santa Susanna.
Alla destra della scala di accesso si trova un cubicolo con pitture di stile pagano ma di epoca cristiana, mentre la cappella subito successiva ha affreschi con motivi tipici della pittura cristiana: il sacrificio di Abramo, un orante, la guarigione del cieco. Attraversata la galleria principale si scende nell’arenario che, pur essendo il nucleo originario del cimitero, si trova ad un livello intermedio e conduce al III e IV piano, dove si possono vedere due affreschi importanti per la datazione della catacomba : sono la raffigurazione di Mosé che percuote la rupe per farne scaturire l’acqua e due scene del ciclo di Giona, databili alla fine del III o all’inizio del IV secolo.
Solo una parte della cava dovette essere utilizzata per le sepolture: la più larga delle gallerie si distingue dalle altre per la decorazione ricca e per il numero cospicuo di epigrafi che vi furono rinvenute, tra cui una metrica dedicata a Severa: questa contiene al suo interno elementi che ne permettono la datazione al 269 d. C. Un’altra zona dell’arenario ebbe un’importanza particolare, resa evidente dal fatto che le pareti sono in gran parte sostenute da muri per evitare che le frane la potessero ostruire. Non sappiamo se vi fossero sepolte persone di particolare importanza per la nascente religione cristiana. Alla uscita dalla clandestinità della religione cristiana, al santo venne dedicata una chiesa, in corrispondenza dell’accesso delle catacombe, in cui vennero venerate le sue ossa. Il Libro pontificale in Adriano I ricorda che il predetto pontefice la restaurò; “sed et basilicam s. Saturnini in praedicta via salaria positam una cum coemeterio…. renovavit“. Felice IV la riedificò, essendo stata consumata da un incendio; Gregorio IV ne fece adornare le pareti di pitture. Durava ancora ai tempi di Niccolò IV, poichè nei suoi regesti si notano le indulgenze concesse alla chiesa che era lar ufficiata da eremiti benedettini. Il Bosio racconta che, nel 1594, se ne vedevano ancora le rovine a circa a circa ottocento passi da Porta Collina, sulla sinistra della via Salaria, e da esse si poteva accedere alle sottostante catacombe. A quel tempo, la chiesa in rovina era detta di Santa Citronina (deformazione popolare del nome Saturnino).
Lo stesso Bosio vide l’ antica scala, che dalla chiesa conduceva al sottoposto cimitero, nobilissimamente ornata, la cui volta era messa a vaghi stucchi, lavorata da varii fogliami di vite e rami di uve. Una moderna cappellina nella villa già Potenziani e della Porta, oggi Massimi, dedicata a San Saturnino, fu sostituita all’ antica chiesa. Sul cimitero di Trasone e Saturnino non lungi da quella di Sant’Alessandro, sorgeva un’altra chiesa Santa Daria come espressamente attestano gli itinerarî: “et in altera ecclesia Daria virgo et martyr pausat et Chrisanthus martyr”. Forse era sotterranea, e probabilmente alla medesima si riferisce la descrizione che fa il Bosio di un grande edificio sotterraneo di forma rettangolare preceduto da altro di forma circolare che egli vide. Egli trovò questi due edificî alla sinistra della via, “da cinquecento passi incirca lontano dalle rovine di Saturnino”.
Pagine a livello inferiore:
Pagina al livello superiore:
Pagine allo stesso livello:
- Casale Capocaccia
- Casale del Guardiano
- Casale Filomarino
- Catacombe dei Giordani
- Catacombe di Priscilla
- Divino Amore a Villa Ada
- Ingresso di Villa Ada in via Salaria 267
- Palazzina Filomarino
- Palazzina in via San Crescenziano
- Villa Elena
- Villa Lancellotti
- Villa Visconti
Pagine correlate:
Nei dintorni (per vedere i Punti di Interesse in zona clicca all'inizio della pagina su su MAPPA):
- viale Liegi
- ...
In rete:
- ...