Via Francesco Denza è una tranquilla strada che da via Antonio Bertoloni scende a piazzale del Parco della Rimembranza, sull’asse viale dei Parioli, viale Maresciallo Pilsudski.
Francesco Denza napoletano, prete barnabita, studioso di scienze naturali e fautore della nascita della meteorologia, inventò alcuni strumenti come un anemo-pluviografo che porta il suo nome.
Scendendo da via Antonio Bertoloni, sul lato sinistro di via Denza si affacciano sulla strada delle palazzine: le prime, più in alto, sono degli anni Trenta e Quaranta, mentre quelle più in basso sono degli anni Cinquanta. Tutte presentano, tra gli edifici e il marciapiede, una fascia di aiuole curate dagli stessi condomini. E’ lo spazio in cui correvano le rotaie del tram 2 che scendeva a piazzale della Rimembranza per arrivare a piazza Cavour passando per viale dei Parioli (nel tratto oggi chiamato viale Maresciallo Pilsudski). Quando, dopo la seconda guerra mondiale, la linea 2 fu soppressa, questo spazio fu affidato ai palazzi adiacenti che ne hanno preso in carico la manutenzione, accettando un vincolo assoluto di inedificabilità. Per avere un’idea approssimativa di quanto tempo sia passato da allora, basta osservare le dimensioni del leccio davanti al civico 21 o i numerosi abeti: tutti ex “alberelli di natale” piantati qui dai cittadini.
Iniziando a percorrere il lato sinistro via Denza, partendo da via Antonio Bertoloni, vediamo:
- all’angolo, con ingresso in via Bertoloni vediamo una prestigiosa palazzina, anni Sessanta, dell’arch. Amedeo Luccichenti; al suo posto per secoli, c’è stata un’osteria, detta l’Osteria del Monticello.
- uno slargo con due pini, da cui inizia via Giuseppe Mercalli che porta giù a viale Bruno Buozzi
- dopo una serie di palazzine si arriva alle scalette di via Giovanni Tuccimei, che in pochi metri, permettono di scendere a via Domenico Chelini.
- dopo un’altra serie di palazzine, si apre la vista sulla grande chiesa del Sacro Cuore; a fianco alla strada c’è un incomprensibile terrazza parcheggio, chiusa da una sbarra ma senza passo carrabile per il accesso delle auto. Nel progetto del parcheggio sottostante, realizzato negli anni Novanta, questo spazio sarebbe dovuto diventare un giardinetto pensile per ingentilire tutta la costruzione. Ma si oppose una avvocato che aveva il suo studio nella palazzina a sinistra e voleva qui posti auto aggiuntivi per alleviare il problema della carenza di parcheggi, cronica da queste parti. Altri cittadini si opposero a questa richiesta e quello che vediamo è il risultato della querelle che nacque: né giardino né parcheggio.
- in basso corre via del Sacro Cuore e dall’altra parte della strada, gli edifici del complesso del Sacro Cuore Immacolato di Maria, dei Clarettiani
- al numero 35 una bassa e lunga costruzione tra le due vie, un elegante ristorante specializzato in “piatti di mare”: “I Piani”; inizialmente era una trattoria in cui venivano a mangiare coloro che facevano attività sportive nei circoli e negli impianti dell’Acqua Acetosa ma non volevano spendere troppo andando da “Giggetto il pescatore”, il ristorante di pesce allora migliore della zona, oggi chiuso
- piazzale del Parco della Rimembranza, con viale Maresciallo Pilsudski a sinistra, via dell’Acqua Acetosa proseguendo dritti e viale dei Parioli che risale a destra.
Passiamo raccontare il lato destro via Denza, partendo sempre dal punto in cui via Antonio Bertoloni diventa via Barnaba Oriani:
- all’angolo di via Denza con via Oriani, c’è il villino Pasinati,
- poi una serie di garage di Villa Chiovenda, oggi Hotel degli Aranci,
- al numero 4, un grazioso portale sempre in tufo, sormontato da un belvedere sulla valle ormai abbandonato, una cordonata sale verso il giardino del Villino Saffi,
- ai numeri 12 e 14, vediamo i garage di Villa Sanjust e una cordonata al numero 10B che porta su alla villa,
- al numero 16D, c’è la sede di una società di un noto immobiliarista,
- al numero 18 uno splendido villino tutto rivestito in travertino con i chiodi di sostegno in vista; presenta un appartamento per piano e una chiostrina centrale. E’ dell’architetto Mario De Renzi.
- all’angolo di via Denza con via Barnaba Oriani, c’è l’accesso al Villino delle Palme, oggi senza più una palma, tutte morte a causa del famigerato punteruolo rosso. Nel 1944, in questo villino, abitava la giovane amante del feldmaresciallo Kesselring,
- dopo l’incrocio con via Barnaba Oriani, vediamo l’imponente facciata posteriore della palazzina a quadrifoglio al civico 114,
- al n. 46 c’è il Villino Rocco realizzato da Marcello Piacentini nel 1929. Oggi è in pessime condizioni ma si fa ancora notare per la sua maestosità e i dettagli come gli eleganti cancelli in ferro battuto. Qui c’è stata per anni l’Ambasciata dell’India e, nel dopoguerra, piazza Euclide era l’unico posto di Roma dove si potevano vedere uomini in turbante e donne in “sari”,
- superiamo a destra via Paolo Frisi e al numero 50 c’è una palazzina caratterizzata da un notevole portone, uguale a quello che la stessa palazzina presenta su via Francesco Denza,
- ai numeri 52 e 66, ha il suo ingresso un edificio per negozi e abitazioni dell’arch. Amedeo Luccichenti, costruito nel 1956 al posto di una antica villa denominata Torre Sant’Agostino, di proprietà delle Suore Agostiniane.
- siamo cosi arrivati al termine della strada, sul piazzale del Parco della Rimembranza.
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Villino delle Palme
Casa-studio di Joaquín Roca Rey
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