I quartieri che compongono il Municipio II si formano con il Piano regolatore del 1909 con la tipologia dei fabbricati, dei villini, dei villini signorili, delle palazzine, degli edifici intensivi, costruiti da enti pubblici, da cooperative e da privati, e degli edifici a loro servizio (scuole, chiese, ecc.).
Il villino … unifamiliare, bifamiliare, plurifamiliare, …
La palazzina nasce nel 1920 ed è la tipologia edilizia che più delle altre segna il momento del passaggio dall’eclettismo al nuovo, identificandosi anche nell’oggetto architettonico che più caratterizza il costruito urbano dei quartieri realizzati a Roma fuori le Mura Aureliane e, in particolare, quello del quartiere Pinciano, quartiere Parioli e quartiere Salario.
L’edificio intensivo, anche antecedente a questa data, caratterizza il quartiere Flaminio e, ancor più dopo il PRG del 1931, il quartiere Trieste. Esempio di edificio intensivo è il palazzo realizzato da Ludovico Quaroni, su piazza Istria.
Diversamente il villino plurifamiliare, la palazzina e l’edificio intensivo rappresentano una tipologia edilizia plurifamiliare, realizzata da un professionista su incarico dell’impresa che mette in vendita gli appartamenti costruiti.
Infine, notevoli sono gli “edifici intensivi” che – a blocco o in linea – vengono realizzati da cooperative e da Enti o Istituti pubblici, come l’IRCIS, l’INCIS (dal Trieste ai Parioli), ICP ( l’ICP Flaminio I tra via Flaminia e viale Tiziano e l’ICP Flaminio II sul lungotevere Flaminio), l’INA al Pinciano e al Flaminio, fino alle più moderne case torri di Mario Ridolfi e Fiorentino, a viale Somalia e a viale Etiopia.
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Bibliografia essenziale: Marcella Morlacchi - Roma, il Colore e la Città - Gangemi Editore