Tra le classiche immagini associate a Roma, sia nella mente dei Romani che dei turisti, ci sono i maestosi platani dei lungotevere, una realtà creata poco più di un secolo fa.
MAPPA della Zona Flaminio 1 (da Porta del Popolo a Belle Arti)
Con la costruzione dei Muraglioni del Tevere a fine Novecento, la scelta dei platani per i grandi viali lungo il Tevere è stata studiata in relazione alla grandezza, alla rusticità e alla duttilità della specie.
Come osservava Bruno Braschi in un suo scritto del 1934, le piante destinate ai lungotevere, modificando il naturale portamento monopoidale, venivano preventivamente impalcate a vaso come un albero da frutto. Lo scopo era quello di disporre di rami che crescendo ricadessero facilmente sugli argini, velando il biancore sfacciato dei nuovi muraglioni.
Per comprendere meglio, al di là della abitudine visiva, l’importante ruolo dei platani sui lungotevere, si pensi a Firenze, dove gli argini sono del tutto privi di alberature; l’assenza di diaframmi facilita I’interconnessione visiva tra città e fiume, per cui lo sguardo dialoga di continuo con gli eleganti prospetti dei palazzi ortocenteschi e con le case sparse sulle colline d’oltrarno, e il passo insensibilmente rallenta.
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