Agnese

Agnese è una giovane cristiana martirizzata durante le persecuzioni di Decio (250) o Valeriano (257) o, secondo altri, di Diocleziano (304). Intorno al luogo della sua sepoltura, sulla via Nomentana, è sorto nei secoli la basilica di Sant’Agnese, il Mausoleo di Costanza, la Basilica Costantiniana e, visto il posto isolato in cui il complesso si è trovato per secoli, il cosiddetto Convento fortificato di Sant’Agnese.

La leggenda narra che Agnese, dopo aver rifiutato il figlio del prefetto di Roma per marito, è denunciata come cristiana ed esposta nuda per ordine dell’imperatore. I capelli della giovane però crescono miracolosamente tanto da coprirle interamente il corpo.

Trafitta da un colpo di spada alla gola, il suo corpo è deposto in una cava di tufo già utilizzata dai primi cristiani sulla via Nomentana che diventa subito metà di pellegrinaggi dei seguaci della nuova religione (Catacombe di Sant’Agnese). Anche la sorella di Agnese, Emerenziana, subisce il martirio.

Nelle adiacenze della tomba, Costanza nipote dell’imperatore Costantino (mai elevata agli onori degli altari), fa edificare tra il 337 ed il 350 d.C. un complesso monumentale in onore della martire Lì accanto Costanza vuole la sua tomba: il Mausoleo di Costanza, tuttora ben conservato. La Basilica di Sant’Agnese è realizzata da papa Onorio I proprio sopra in suo sacello.

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Complesso di Sant’Agnese

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