Il Pinciano è uno dei quartieri che nasce con il Piano Regolatore del 1909, fuori le Mura Aureliane, tra la via Flaminia e la via Salaria, fino all’asse viario viale Liegi, viale dei Parioli, viale Maresciallo Pilsudski. Un altopiano sulla valle del Tevere che per millenni é stata cosparsa di vigne, capi coltivati, casolari e casini di delizie dove i nobili romani venivano a trascorrere i mesi estivi.
Al fine di facilitare il lettore, questo quartiere è stato in Roma2pass suddiviso in sei parti:
- MAPPA della Zona Pinciano 1 (da via Salaria a via Pinciana)
- MAPPA della Zona Pinciano 2 (Villa Borghese e Pincio)
- MAPPA della Zona Pinciano 3 (quartiere dei Musicisti)
- MAPPA della Zona Pinciano 4 (da piazza Pitagora a piazza Euclide)
- MAPPA della Zona Pinciano 5 (da Villa Taverna a Villa Giulia)
- MAPPA della Zona Pinciano 6 (Monti Parioli)
mentre la fascia pianeggiante di territorio del quartiere a sinistra di via Flaminia, tra Porta del Popolo e viale delle Belle Arti è compresa nelle Zona Flaminio 1 e la fascia di territorio tra via Flaminia e viale Maresciallo Pilsudski nella Zona Flaminio 2 (da Belle Arti a via Guido Reni).
Il quartiere Pinciano è nato con il piano regolatore del 1909 ed è stato urbanisticamente definito dall’architetto Oriolo Frezzotti. Il nome del quartiere è allora “Vittorio Emanuele III” e si sviluppa lungo l’asse via Pinciana, via Giovanni Paisiello, via Antonio Bertoloni (che ripercorrono il tracciato della via Salaria Antica). Fulcro del quartiere la Villa Borghese.
E’ delimitato dalle Mura Aureliane, da porta Pinciana a porta del Popolo lungo il Muro Torto, via Flaminia, piazza Ankara, viale Maresciallo Pilsudski, viale dei Parioli, piazza Ungheria, viale Liegi, via Salaria fino a piazza Fiume. Confina con il Rione Ludovisi, Campo Marzio e il quartiere Flaminio, il quartiere Parioli e il quartiere Salario.
Toponimi nel quartiere: Quartiere Sebastiani, Monticello, Monte San Valentino,
Questo quartiere comprende una cospicua raccolta di esempi di architettura moderna e razionalistica (la Galleria Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea di Valle Giulia, l’ex Istituto Poligrafico dello Stato in piazza Verdi), oltre a edifici storici di primaria importanza, come la Galleria Borghese e Villa Giulia.
L’insediamento intensivo e l’urbanizzazione del quartiere Pinciano inizia ai primi del ‘900. Con il piano regolatore del 1909, redatto da Edmond Sanjust, si poterono salvare le aree verdi previste dal piano stesso: prima tra tutte villa Borghese, con il Casino nobile (che diventa la Galleria Borghese) e il parco, Villa Glori, Villa Grazioli (in parte), villa Taverna (in parte), l’attuale villa Elvezia (in parte). Tra il 1909 e il 1911, sono realizzate piazza Pitagora, piazza Ungheria, piazza Regina Margherita, viale Liegi e il viale, oggi denominato viale Bruno Buozzi, che mise in comunicazione tutta la zona costruita intorno a piazza Pitagora e piazza Ungheria con via Flaminia.
Per l’Esposizione Universale del 1911 l’architetto Cesare Bazzani, oltre alla progettazione della futura Galleria Nazionale di Arte Moderna; studiò la sistemazione delle altre parti della valle: un complesso con scale, viali e fontane, destinato ad ospitare molte sedi di istituti di cultura di paesi esteri come il Belgio, l’Austria, il Giappone, la Romania, nonché la Facoltà di Architettura inaugurata nel 1935.
Pagine al livello inferiore:
Zona Pinciano 3
Veduta aerea del quartiere Pinciano
Zona Pinciano 2
Parioli o Pinciano?
Zona Pinciano 4
Storia del Quartiere Pinciano
Zona Pinciano 1
Zona Pinciano 5
Vigna dei Gesuiti
Case romane di Totò
Zona Pinciano 6
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