Il quartiere di piazza Verbano è la zona del quartiere Trieste tra via Salaria e corso Trieste, da via Chiana a piazza Acilia. L’asse viario principale della zona è via Sebino, via Nemorense con al centro piazza Verbano e Parco Nemorense.
- MAPPA della Zona Trieste 3 (piazza Verbano)
Tra le grandi ma piatte costruzioni d’epoca umbertina, estranee al territorio, e le linee fredde e pure del razionalismo d’epoca fascista, le grandi costruzioni intorno a piazza Verbano rappresentano una reazione dell’architettura civile che ha offerto progetti e strutture di gran pregio, non solo alla borghesia medio-alta, ma anche al proletariato romano, ai lavoratori, agli operai, agli artigiani, agli impiegati meno qualificati, non disdegnando concessioni creative ed estetiche in palazzi da cento e più appartamenti e favorendo la vita sociale nei magnifici cortili interni.
A differenza di gran parte degli interventi di edilizia residenziale pubblica realizzati in quegli anni dall’ICP (San Saba, Garbatella, Città Giardino a Monte Sacro, Tiburtino II), l’intervento intorno a piazza Verbano è eseguito dall’IRCIS (Istituto Regionale per le Case degli Impiegati dello Stato) , oggi INCIS (l’Istituto Nazionale per le Case degli Impiegati dello Stato), sulla base delle indicazioni del Piano regolatore del 1909 di Edmondo Sanjust di Teulada. Il disegno complessivo delle strade ne riproduce, sia pur con lievi modifiche, i tracciati, e le soluzioni adottate nella realizzazione di questa area propongono un’interessante applicazione dei tipi edilizi più densi, i fabbricati, previsti dal piano.
L’IRCIS costruisce la propria sede qui vicino, in via di Villa Ada, all’angolo con via Salaria.
L’incarico di realizzare il quartiere sull’area del parco della villa Lancellotti è affidato all’ingegnere Dario Barbieri che, tra il 1924 e il 1931, progetta un quartiere decoroso con fabbricati di cinque o sei piani dalle facciate mosse, arricchite da cornici, balconcini, con al centro degli ampi cortili-giardino. Per prima cosa è costruita la linea tranviaria fino a piazza Ledro per sfruttare speciali vetture per il trasporto dei materiali da costruzione. Alla fine del 1931, 2645 appartamenti erano stati completati, per un totale di circa 10.000 persone.
Tra il 1928 e il 1930 è completata l’edificazione prevista per via Chiana, via Sebino, via Taro, piazza Verbano e via Nemorense. Tra il 1930 e il 1931 terminano i lavori lungo via Piediluco e via Volsinio, e nel grande complesso racchiuso fra via Sabazio, via Ufente e corso Trieste.
Intorno a questo grande nucleo sono realizzati villini e palazzine di buona architettura, in particolare i villini di via Anapo, realizzati dalla cooperativa Voluntas et Labor, e i villini di via Topino, realizzzati dalla cooperativa Alma Domus.
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