La Porta Collina era una delle sedici porte che si aprivano nelle Mura Serviane. Probabilmente la porta era sotto l’attuale Palazzo delle Finanze, vicino all’angolo di via XX Settembre con via Goito, nel Rione Castro Pretorio.
La Porta Collina era la porta che si apriva nel punto più alto delle Mura Serviane, a una quota più alta della città ma pianeggiante, al livello dell’Esquilino e del Quirinale. Il nome Collina deriva dall’antico nome del Quirinale, il più alto dei sette colli, ed è oggi rimasto nel nome della strada parallela di via Piave (via Collina). Resti delle mura sono ancora oggi visibili in via Antonio Salandra, all’incrocio con via Giosuè Carducci.
Porta Collina era sotto l’attuale Palazzo delle Finanze e da questa porta uscivano:
- via Salaria Vetus, che su un percorso ormai scomparso andava verso nord approssimativamente lungo l’attuale via Collina (resti della Salaria Vetus sono stati ritrovati sotto la chiesa di Santa Teresa a corso d’Italia) e
- via Nomentana che, con un percorso tortuoso non corrispondente all’attuale rettilineo costituito da via XX Settembre, Porta Pia, via Nomentana (di cui tracce sono state trovate sotto il Palazzo delle FS), si dirigeva verso nord est.
In epoca imperiale, prima della realizzazione delle Mura Aureliane, è realizzata la via Salaria Nova, che si diparte da Porta Collina e con un nuovo percorso sostanzialmente rettilineo raggiunge Ponte Salario. La nuova via corre lungo un asse approssimativamente corrispondente all’attuale via Piave,
Nel marzo del 211 a.C. le sentinelle di guardia sulla cosiddetta Torre di Vigilia vicino Porta Collina, in una notte di temporale, scorgo una pattuglia di cavalieri che si avvicina. E’ Annibale con i suoi più fidi compagni. Mentre le sentinelle danno l’allarme, Annibale si fa dare un giavellotto, avvolge la punta con uno straccio a cui da fuoco sfregando due pietre focaie che un arciere fidato teneva sempre sotto l’armatura per conservarle perfettamente asciutte, guarda con odio quelle mura, a lui nemiche da sempre, e lancia il dardo acceso all’interno della città, urlando delle invettive. La tradizione vuole che il dardo cade in terreno spoglio riservato dai Romani al supplizio delle Vestali che avevano tradito il loro voto. Per questa ragione quel terreno era chiamato dal popolo “il campo scellerato”. Dopo quella notte, Annibale studia la campagna davanti a quelle mura per quasi cinque giorni; poi, rassegnato, torna alla sua base di partenza per poi proseguire il suo cammino verso sud. In aprile cade Capua e l’esercito di Cartagine entra in questa ricca città romana, ma il grande sogno di Annibale di conquistare Roma è ormai dissolto.
Quando Aureliano costruisce la nuova cinta muraria, esterna rispetto alle Mura Serviane, Porta Collina perde la sua importanza ed è sostituita da Porta Salaria (piazza Fiume), per la via Salaria, dalla Porta Nomentana (non Porta Pia che fu aperta molti secoli dopo) per la via omonima e da Porta Pinciana per la Salaria Vetus.
Pagine al livello inferiore:
Pagina al livello superiore:
Pagine allo stesso livello:
- Fontana dell’Acqua Felice
- Fontana delle Naiadi
- Obelisco di Dogali
- piazza dei Cinquecento
- San Bernardo alle Terme
- Stazione Termini
Pagine correlate:
Nei dintorni (per vedere i Punti di Interesse in zona clicca su MAPPA):
- ...
In rete: ...