Piazzale Flaminio è lo slargo esterno a Porta del Popolo, tra viale del Muro Torto e via Luisa di Savoia, verso il vicino Tevere. Qui inizia via Flaminia e si entra a villa Borghese attraverso i monumentali Propilei neoclassici.
Siamo fuori le Mura Aureliane, davanti all’imponente Porta del Popolo, dove per secoli sono entrati in città viaggiatori, mercanti, contadini e pellegrini. Sopra di noi il Pincio con sotto Villa Borghese e poco distante scorre il Tevere. Oggi al centro della piazza c’è un chiosco, ormai in solida muratura, sormontato da un orologio Zenith.
Nei secoli dello splendore dell’urbe, le mura e la porta non esistevano, la potenza di Roma rendeva inutile ogni difesa. Qui invece da tempi immemorabili corre la via Flaminia, quella che oggi è considerata una delle sette strade consolari (vedi Piazzale Flaminio. Ai tempi di Roma antica). Per secoli la strada è stata fiancheggiata da grandi e piccoli mausolei di laterizio spesso ricoperti da marmi pregiati, come il sepolcro dei Domizi, la famiglia di Nerone che sorgeva dove ora è Santa Maria del Popolo o la Tomba di Elio Gutta Calpurniano che visibile qui fuori fino a un secolo fa (vedi Sepolture lungo la Flaminia).
Piazzale Flaminio è sempre stato un punto nodale per i trasporti romani (Piazzale Flaminio. I trasporti pubblici) e per la ristorazione, fin qui infatti i contadini potevano portare i loro prodotti senza pagare il dazio (che si pagava alla porta) e i romani qui venivano a mangiare e bere il vino a buon prezzo sotto le pergole. (vedi Piazzale Flaminio. La ristorazione).
In questa area, fuori dalle mura, sorsero le prime chieste protestanti comparse a Roma a fine Ottocento, dopo la caduta dello Stato Pontificio. L’allargamento della piazza nella configurazione che oggi vediamo è stata fatta nel 1881 abbattendo i l’Albergo dei Tre Re e l’ingresso di Villa Altemps (il cosiddetto Portale Barocco) su via Flaminia.
Piazzale Flaminio è uno dei soggetti che ritroviamo spesso in quadri di importanti artisti: Piazzale Flaminio di Carlo Socrate (1927), Piazzale Flaminio di Mino Maccari (1946).
In tempi moderni, all’angolo con via Luisa di Savoia, al posto di due villini è stat
Guardandoci intorno in senso orario possiamo vedere:
- la Porta del Popolo con le due statue dei protettori di Roma: San Pietro e San Paolo
- una grande lapide che ci parla dell’antica “legnara” di Ripetta
- un fioraio, addossato alle di Mura Aureliane e vicino a una fontana di fine Ottocento oggi utilizzata dal vicino fioraio per tenerci a bagno i fiori, ma che ci ricorda che qui i vaccari, ogni giovedì notte, ammassavano il bestiame per condurlo, quando all’alba di venerdì la porta si apriva, nei vari palazzi delle famiglie nobili romane e nelle botteghe, dove venivano macellati
- una torre delle Mura Aureliane, ormai intonacata e inglobata nella caserma di piazza del Popolo dei Carabinieri
- via Luisa di Savoia, che corre verso il Tevere seguendo, almeno inizialmente, l’antico tracciato delle mura; sul lato sinistro della strada c’è stato per circa un secolo in mattatoio di Roma
- il palazzo della Banca Popolare di Milano all’angolo con via Luisa di Savoia, di Luigi Moretti; prima del palazzo che vediamo oggi c’erano due villini di cui, il secondo, della famiglia
- via Giovanni Battista Vico, verso il Palazzo Marina
- l’inizio di via Flaminia, con il capolinea del tram 2 (vedi Via Flaminia. Da piazzale Flaminio a piazza della Marina)
- Palazzo Valli
- via Alberto Ferrero, con l’ufficio postale,
- la stazione di testa della linea ferroviara per Viterbo (la Ferrovia Roma Nord)
- la stazione della metropolitana (linea A)
- una stradina, via di Villa Ruffo, che sale tortuosa verso Villa Strohl Fern e Villa Lubin, per arrivare a via Madama Letizia, dentro Villa Borghese
- i Propilei Neoclassici di Villa Borghese, che segnano l’ingresso nella villa.
- tra Villa Borghese e le Mura Aureliane, inizia viale del Muro Torto, che si inerpica costeggiando i bastioni; in alto i pini del Pincio dominano la piazza
- un breve tratto delle mura, dietro cui, in alto, si vedono cupole e absidi di Santa Maria del Popolo; la cupoletta che vediamo in primo piano è quella della Cappella Chigi (quella del libro “Angeli e Demoni” di Dan Brown),
- una lapide che ricorda il restauro delle mura da porta Ostiense a porta Flaminia, voluto da papa Benedetto XIV Lambertini (Bologna 1675 – Roma 1758)
- e infine, torniamo alla la Porta del Popolo da cui siamo partiti.
Una curiosità: la prima traversa a sinistra della via Flaminia che portava al fiume, il cui tracciato è stato cancellato dalla realizzazione di piazzale Flaminio, si è chiamata per secoli vicolo dei Bagni.
Pagine al livello inferiore:
Palazzo Valli
Mausoleo di Elio Gutta Calpurniano
Lapide sulle mura a piazzale Flaminio
Cantiere della nuova stazione metropolitana
Piazzale Flaminio di Carlo Socrate
Fontana di piazzale Flaminio
Lapide della legnara
Ferrovia Roma Viterbo
Stazione terminale della ferrovia Roma-Viterbo
Nuova stazione Metro Flaminio
Protetto: Piazzale Flaminio. Ai tempi di Roma antica
Protetto: Piazzale Flaminio. I trasporti pubblici
Ristorazione a piazzale Flaminio
Orologio di piazzale Flaminio
Pagina al livello superiore: NO
Pagine correlate: Pagine che parlano di questo soggetto
Nei dintorni (per vedere i Punti di Interesse in zona clicca su MAPPA):
- MAPPA della Zona Flaminio 1 (da Porta del Popolo a Belle Arti, tra il Tevere e Villa Strohl Fern)
- Vicolo delle Grotte
- ...
In rete: ...