Piazza Bligny è lo slargo terminale di via Romania, dove a destra via Mafalda di Savoia continua sul vecchio percorso della Salaria Vetus, al centro la strada prosegue con via Salvini e a sinistra parte via di Villa San Filippo.
Guardandoci intorno vediamo
- via Tommaso Salvini che corre verso piazza delle Muse.
- Villa San Filippo,
- via Mafalda di Savoia, con l’ingresso, venti metri più avanti, di Villa Polissena,
- il Circolo Ufficiali Carabinieri, dove era Vigna Renzi e, ancor prima, Vigna Paparozzi,
- via Romania, che corre verso piazza Ungheria sull’antico tracciato del vicolo di San Filippo e, ancor prima, della Salaria Vetus;
- il Comando dei carabinieri, con ingresso al n. 45 via Romania, dove una volta sorgeva Vigna Sabbatini e successivamente, la grande Caserma Pastrengo dell’Arma di Cavalleria,
- via di Villa San Filippo, verso piazza Digione approssimativamente sul tracciato del vicolo di Schateau,
- un edificio degli anni Trenta del Novecento che introduce un elemento nuovo per questa zona: i negozi,,
- via Tommaso Salvini
Ancor prima che Roma fosse fondata qui correva una importante via utilizzata da pastori e mercanti: quella che i romani chiamarono Salaria Vetus e che passava per la città di Antemnae.
Qui sotto sin dal 19 a.C. corre l’Acqua Vergine, l’unico acquedotto di Roma mai interrotto dai barbari nel periodo di decadenza dell’Impero.
Nei secoli scorsi, prima che arrivasse l’urbanizzazione, qui, sul vecchio percorso della Salaria Vetus, correva il vicolo di San Filippo. In questo tratto del vicolo c’era:
- a sinistra vigna Sabbatini (dove ora sono i Carabinieri) e vigna Del Grillo Scarlatti; tra di esse correva il vicolo di Schateau, il cui tracciato correva approssimativamente dove ora sono via di Villa San Filippo, piazza Digione, e via di Villa Emiliani.
- a destra Vigna Paparozzi, dal vicolo del Canneto verso nord.
Successivamente al piano regolatore del 1909 (in cui non era prevista né questa piazza né la vicina piazza Ungheria) qui nasce una piazza, intitolata a Bligny
Bligny è un piccolissimo comune francese (poco più di cento abitanti) vicino Reims e quindi a metà strada tra Parigi e il Lussemburgo (e quindi la Germania). Nel 1918 lì avvenne una battaglia storica: la “Seconda Battaglia della Marna” detta anche “Battaglia di Bligny” a cui partecipò un contingente italiano di 25.000 uomini. I fanti italiani assolsero eroicamente il loro compito di difesa dagli attacchi tedeschi. Il bilancio infatti fu gravissimo (oltre 4000 morti), ma la resistenza di tutto il fronte di Bligny significò l’inizio della sconfitta tedesca nella Prima Guerra Mondiale. (http://www.esercito.difesa.it/storia/pagine/battagli-di-bligny.aspx)
Fra i caduti del sacrario di Bligny, però, sono annoverati anche 66 caduti della Legione Garibaldina che, nel 1914, al comando di Peppino Garibaldi, combatté a fianco dei francesi sul fronte della Argonne quando ancora l’Italia era neutrale.
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