La palazzina Salvatelli sorge in via Eleonora Duse 53, vicino a piazza delle Muse.
E’ una palazzina di quattro piani, semplice e disadorna, con otto terrazzini su ciascuno dei quali si aprono tre porte finestre.
La palazzina fu costruita nel 1939 su progetto di Gio Ponti con G. Fornaroli e Soncini per un ceto alto-borghese. Ma Ponti dichiara il preciso intento di offrire “una signorilità di funzionamento” invece dei consueti “pacchiani attributi signorili”.
Tale proposito è testimoniato dalla presenza dell’atrio carraio, dell’accorta disposizione della portineria a cavallo dei due ingressi e dalla distribuzione di ciascun alloggio, risolta attraverso un corridoio anulare, che si avvolge attorno ad blocco costituito dalla chiostrina e dal corpo scala secondario. L’originale rivestimento in mosaico di gres bianco assicurava quella solidità costruttiva, che Ponti ha ricercato lungo l’intero arco della propria attività progettuale.
L’architettura sobria e discreta, definita da lievi aggetti murari e dalla ritmica scansione delle bucature continue, è un sofisticato prodotto dello stile Novecento.
E’ questa la seconda opera a Roma di Ponti, dopo la scuola di Matematica nella Città Universitaria (1935), ed è l’unica architettura residenziale dell’architetto nella capitale.
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Bibliografia essenziale: "Architettura" n.7 1941