Pietro Lombardi

Pietro Lombardi (1894-1984), romano, è l’architetto delle fontanelle rionali.

Pietro Lombardi (1894-1984) architetto e docente presso l’Accademia di Belle Arti di Roma. 

Da bambino è  orfano e  studia al San Michele. E’ molto portato per il disegno. Come tutti i ragazzi della sua generazione, fa la grande guerra mondiale. E’ caporale trombettiere e passa mesi in trincea fino al congelamento degli arti inferiori. Decidono tagliarglieli ma un’avanzata austriaca rinvia l’intervento e salva le sue gambe.

Tornato a Roma inizia la sua attività nell’insegnamento all’Accademia di Belle Arti. Nel 1921, quando è istituita la facoltà universitaria di Architettura a Roma riceve la laurea in architettura in quanto professore.  Grande disegnatore, apre uno studio a via Margutta 33. Collabora negli studi di Armando Brasini e Marcello Piacentini.

Nel 1925 progetta la « Fontana delle Anfore» al Testaccio, e nel 1927 la Sovrintendenza alle Belle Arti di Roma gli affida la progettazione delle particolarissime fontane per i rioni Monti, Campo Marzio, S. Eustachio, Pigna, Ripa, Trastevere, Borgo Vecchio e Borgo Vaticano e del Quartiere Tiburtino e nel 1928 quelle dei rioni Regola, Ponte, Campitelli e del quartiere Nomentano (?), pregevoli esempi di arredi urbani, correttamente ambientati ciascuno nel proprio contesto.

Cosi ad esempio, a via Margutta, contrada di artisti, sono i cavalletti dei pittori e i trespoli degli scultori ad ispirarlo; nel rione Trastevere «tabernario» i barili e i mastelli; nella fontanella per il quartiere Tiburtino l’acqua che che scende in cascatelle fra i monti rammenta la suggestione delle vicine alture tiburtine; nella fontana delle Tiare a Borgo nel largo del Colonnato, i caratteristici copricapi papali.

Lavora alla progettazione di diversi monumenti. nel 1927 è architetto-capo dell’Isola di Rodi (tra cui l’edificio delle Terme di Calitea) e realizza diversi edifici nelle colonie italiane. le scenografie del film Quo Vadis (con Armando Brasini, 1930)

Nell’immediato dopoguerra prosegue la sua attività con interventi di edilizia privata. Tra le sue opere si ricordano:

  • nel 1942 il ponte sui fiume Pescara a Pescara, con l’ing. C. Cestelli Guidi,
  • il restauro del Ponte di Ariccia (1949),
  • la ristrutturazione dell’Aeroporto di Ciampino (1950),

Nel 1958 progetta la prestigiose Palazzina Giammaruti in viale Bruno Buozzi angolo via Antonio Gramsci, caratterizzata dalla facciata rotonda, un elegante ingresso, oltre che dalla piscina di un noto cantante all’attico.

Negli anni ’60 realizza vari edifici pubblici e privati tra questi, a Roma, la Clinica Villa Angela (oggi hotel Donna Laura in lungotevere delle Armi)

Nella sua vita realizza diversi edifici funeraria ed è nominato membro permanente della Commissione artistico-urbanistica del Verano.

Nel 1965, fa una scelta precisa e torna ad insegnare nel Liceo Artistico dell’Accademia delle Belle Arti a Ripetta. A 73 anni cessa il suo rapporto con l’Accademia ma, maestro del “carboncino” e della “grafite”, perfezionatosi con l’esperienza, continuerà a ritrarre dal vero, per molti anni, con tratto deciso e corposo, suggestivi “profili” delle fantastiche architetture di quella Roma che tanto amava e in cui ha sempre vissuto.

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