DA RIVEDERE COPIANDO DAL LIBRO
Le Mura di Roma sono il monumento più imponente della città, ma quasi nessuno ci fa caso. Eppure Roma è una delle poche grandi città del mondo che conserva ancora, praticamente intatta la cinta delle sue mura, vecchie di diciotto secoli. E le mura nel territorio del Municipio II non fanno eccezione.
L’unico tratto di mura che non c’è più è quello prospiciente il Tevere, dal porto di Ripetta a Testaccio, distrutto per la costruzione dei muraglioni del Tevere. Per motivi urbanistici inoltre, è stato demolito anche il breve tratto di mura dopo Porta del Popolo che in corrispondenza dall’incrocio di via Luisa di Savoia con via Principessa Clotilde, piegava a 45° e raggiungeva il fiume prima del Porto di Ripetta.
Nel tratto delle Mura Aureliane che segnano il confine del Municipio II, sono rimaste al loro posto solo due porte del circuito originario, Porta del Popolo e Porta Pinciana. Porta Salaria è stata demolita. La Posterula Nomentana è stata murata e sostituita con Porta Pia. Porta Tiburtina è oggi solo un monumento a se stessa, recintata e non praticabile, sostituita da una semplice apertura nelle mura qualche decina di metri più in là .
Il camminamento sulle mura è quasi sempre scoperto con merli ad intervalli regolari. Ogni trenta metri si trova una torre a forma quadrata con quattro finestre in cui erano poste macchine da guerra per il lancio di frecce (baliste) o pietre (onagri). Nel corso dei secoli, le Mura Aureliane sono restaurate numerose volte come testimoniano la diversa trama dei mattoni e delle pietre, alcune targhe, e i molti stemmi dei papi regnanti.
All’esterno della cinta muraria correva uno stradello chiamato via delle Mura.
Curiosità
- la latrina pensile di piazza Fiume per i soldati che prestavano servizio sulle mura,
- nel tratto di mura tra via Romagna e via Lucania, corso d’Italia e via Campania, è ancora attiva la Scuola di Arte Educatrice,
- la torre meglio conservata: Turris omnium perfectissima, una delle trecento torri nella forma completa dell’epoca di Onorio (402 d.C.). La camera inferiore della torre ha due feritoie per arcieri. Le quattro rampe della scala interna portano alla camera superiore che ha finestre ad arco per le artiglierie e pianta quadrata. In alto le “cuffie” agli angoli formano un ottagono sul quale è impostata la cupola del tetto. Il passaggio tra una torre e l’altra è aperto verso l’interno della città.
- una palla di cannone ancora infissa nella muratura, sulla stessa torre,
A piazzale Flaminio, a sinistra della porta al termine di viale del Muro Torto, una piccola lapide ricorda il restauro delle mura fatto da papa Benedetto XIV (Lambertini) intorno al 1750: BENEDICTUS XIV P M MURORUM URBS A PORTA OSTIENSI AD FLAMINIAM PORTAM VETUSTATE FATISCENTIUM REFECTIONE ANNO MDCCIL INCOEPTAM ANNO MDCCLII ABSOLVIT.