La Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, oggi Galleria Nazionale, è in viale delle Belle Arti 131, di fronte alla scalinata Bruno Zevi che scenda da Villa Borghese a Valle Giulia.
- MAPPA della Zona Pinciano 5 (da Villa Taverna a Villa Giulia)
La Galleria Nazionale è la più grande collezione di arte moderna e contemporanea italiana. Situata a Roma, possiede oltre 4 400 opere di pittura e scultura e circa 13 000 disegni e stampe di artisti – prevalentemente italiani – dell’Ottocento e del Novecento. Nelle sue 55 sale è possibile vedere i capolavori della collezione, circa 1100 opere. È l’unico museo nazionale dedicato interamente all’arte moderna: in molte città capoluogo di regione esistono gallerie d’arte moderna ma sono comunali.
La Galleria è un museo con due anime: le sue raccolte da un lato riflettono le vicende culturali del neonato stato unitario, dall’altro sono la grande riserva storica del sistema dell’arte moderna in Italia.
La Galleria nasce nel 1883, pochi anni dopo la costituzione del giovane stato unitario italiano, grazie al ministro Guido Baccelli che colse la necessità di un museo dedicato agli artisti contemporanei, viventi o scomparsi da poco. La prima sede della Galleria fu l’attuale Palazzo delle Esposizioni in via Nazionale. Ben presto però il palazzo si rileva insufficiente ad accogliere quadri e sculture che nel tempo erano aumentati di numero. inoltre: ogni volta che si teneva una mostra temporanea, le opere esposte dovevano essere rimosse.
Si colse l’occasione dell’Esposizione internazionale del 1911 (50° dell’Unità d’Italia) per costruire a Vigna Cartoni (l’attuale Valle Giulia) il monumentale Palazzo delle Belle Arti. Alla conclusione dell’Esposizione, il palazzo è acquistato dallo Stato per ospitare la Galleria Nazionale che oggi apprezziamo.
Il palazzo è progettato in sobrie forme classicheggianti dall’architetto e ingegnere romano Cesare Bazzani, si accosta al Liberty nel suo apparato decorativo e presenta anche simboli massonici. Il prospetto reca un bassorilievo “L’artista e le battaglie artistiche” di Giovanni Prini. Frammenti Liberty, si mescolano a rievocazioni classiche e a echi michelangioleschi.
La facciata su viale delle Belle Arti, preceduta da un’ampia scalinata, presenta un monumentale portico scandito da colonne binate, ai lati del quale si estendono le lunghe ali leggermente arretrate. All’Interno del pronao si dispiega il fregio di Giovanni Prini, mentre ai lati dell’attico sono riallocati gruppi scultorei di Cadorni e Pantaresi.
I giardini della Galleria si estendono sul lato principale, su viale delle Belle Arti e su quello prospicente via Ulisse Aldrovandi. Sul cornicione del lato destro, su via Ulisse Aldrovandi, una grande scritta con un verso di Michelangelo: QUESTO SOL M’ARDE, QUESTO M’INNAMMORA.
Venti anni dopo anche questo edificio diviene insufficiente ad accogliere tutte le opere che erano giunte in galleria per acquisto o per donazione e nel 1933, sempre ad opera di Cesare Bazzani, si realizza un ampliamento che raddoppia lo spazio espositivo. Queste nuove sale però non entrano in possesso della Galleria perché sono occupate dalla “Mostra della rivoluzione fascista”, che con tabelle, grafici, foto e opere artistiche vuole “glorificare” le principali conquiste del regime.
Il secondo ampliamento è progettato da Luigi Cosenza e realizzato solo parzialmente nel tardi anni Settanta. Nel 2000 viene bandito un concorso Internazionale per un ulteriore intervento di ampliamento, vinto dall’architetto svizzero Roger Dlener che prevede la demolizione dell’ala Cosenza.
Palma Bucarelli (1910-1998), critica d’arte, storica dell’arte e museologa italiana è stata direttrice e sovrintendente della Galleria dal 1942 al 1975. Fu una strenua promotrice dell’astrattismo e dell’informale.
Sotto i piani della mostra ci sono grandi ambienti di deposito, anch’essi divisi in due parti: quella dove sono conservate le opere di arte contemporanea e l’altra dove si custodiscono i dipinti del XIX secolo. Lontani dall’essere dei luoghi polverosi dove giace un patrimonio immenso nascosto ai visitatori, i depositi della GNAM sono ambienti costruiti secondo rigorose regole scientifiche, che custodiscono beni da conservare e a cui attingere per ricerche, prestiti di opere e scambi tra le istituzioni.
Pagine al livello inferiore:
Forte Adigrat
Cesare Bazzani
Edificio della Rivoluzione Fascista
Giardini della GNAM
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Pagine allo stesso livello:
- Arco Oscuro
- Giardini di Valle Giulia
- Giardino delle Belle Arti
- Palazzine Ambrosio
- Sant’Eugenio
- Valle Giulia
Pagine correlate:
Nei dintorni (per vedere i Punti di Interesse in zona clicca all'inizio della pagina su su MAPPA):
- Villa Borghese
- Accademia d’Austria
- Accademia Britannica
- Accademia di Romania
- Facoltà di Architettura di Valle Giulia
- Istituto di Cultura Giapponese
- ...
In rete:
- http://lagallerianazionale.com/
- www.archidiap.com/opere-complete/page/6/,
- La direttrice Cristiana Collu presenta la sua nuova GNAM di Roma,
Nei dintorni puoi vedere: