Lungo il lato nord delle Mura Aureliane, da Porta Pia a Porta Pinciana, corre un ampio viale, una volta completamente alberato: è corso d’Italia.
- MAPPA della Zona Pinciano 1 (da via Salaria a via Pinciana)
- MAPPA della Zona Salario 1 (da corso d’Italia a Villa Albani)
Corso di Italia è un tratto del grande viale di fine Ottocento (realizzato intorno al 1885) che costeggia esternamente le Mura Aureliane, da Castro Pretorio al Tevere. Oggi, è una strada di scorrimento, costituita da viale del Policlinico, corso d’Italia, viale del Muro Torto e via Luisa di Savoia e che passava davanti alla vecchia Porta Nomentana, chiusa da secoli, Porta Salaria, oggi demolita, e Porta Pinciana.
Il nome di corso d’Italia deriva dal fatto che lungo il suo percorso si trova la Breccia di Porta Pia, dove l’esercito del giovane Regno d’Italia aveva sfondato le mura ed era entrato nella città papale. Inoltre, da queste parti, oggi tutto inneggia all’Italia: nei rioni dietro le mura (il rione) Sallustiano e (il rione) Ludovisi, le strade sono intitolate alle regioni italiane mentre nel quartiere Salario, che sulla destra del corso, le strade sono intitolate a città italiane.
Come molti viali principali della nuova capitale, corso d’Italia era una grande strada alberata, con ben quattro file di platani, percorsa da linee tranviarie. Ma il viale alberato fu praticamente distrutto nel 1960, quando per i Giochi Olimpici qui furono eliminate le linee tramviarie e realizzati i vari segmenti sotterranei del grande sottovia Ignazio Guidi. Il risultato di questa operazione è l’attuale via di scorrimento, in gran parte sotterranea, indispensabile per agevolare il traffico automobilistico tangenziale al centro di Roma.
Partendo da piazza Croce Rossa, sul lato sinistro del viale vediamo il grande viale Castro Pretorio, via Montebello e il tratto delle Mura Aureliane fino a Porta Pia. In questo segmento di mura, si apriva l’antica Porta Nomentana le cui tracce sono ancora visibili e ci indicano il percorso ormai scomparso dell’antica via Nomentana prima della realizzazione di Porta Pia. Sul lato destro il panorama è completamente diverso: dove per secoli è stato il casino di Villa Patrizi oggi si ergono due gradi edifici che ospitano la Direzione delle Ferrovie dello Stato, il Ministero dei Trasporti e il Ministero dei Lavori Pubblici. Siamo così arrivati nel piazzale di Porta Pia, dove vediamo a sinistra la michelangiolesca Porta Pia (anche se l’artista toscano ha realizzato la parte della Porta verso la città e non quella che vediamo noi dall’esterno. Al centro c’è il monumento al Bersagliere e, sulla destra, inizia il lungo rettifilo della via Nomentana.
Continuando a percorrere corso d’Italia verso piazza Fiume, vediamo a sinistra delle mura e notiamo che in realtà non sono troppo alte. Più avanti vediamo una colonna, con in cima una figura femminile che alza la corona della vittoria e, sulle mura, il grande monumento che ricorda la Breccia di Porta Pia, aperta dai cannoni il 20 settembre del 1870 e utilizzata dai bersaglieri per entrare in città. Dall’altro lato di corso d’Itali, c’è il Quartiere Salario e si aprono via Alessandria e via Andrea Ripa, un giovane ufficiale dell’esercito italiano ucciso da un colpo dei zuavi pontifici.
Tornando a volgere il nostro sguardo verso il lato sinistro del Corso d’Italia, le mura si aprono per far passare due strade moderne, via Augusto Valenziani e via Sulpicio Massimo, realizzate per rendere scorrevole il traffico della vicina piazza Fiume. In alto sulle mura, vediamo una strana costruzione. E’ una latrina pensile, unica rimasta delle centinaia che erano sulle mura a disposizione dei soldati. A Piazza Fiume termina via Piave e inizia via Salaria ma non c’è più l’antica Porta Salaria, fortemente danneggiata dai cannoni italiani nel 1870, ricostruita e poi definitamente demolita per motivi di traffico. Sulla piazza, a destra prima di via Salaria, confluiscono via Bergamo, via Nizza verso il quartiere Salario e il Quartiere Trieste. A destra, all’angolo con via Salaria, c’è il palazzo della Rinascente,
Superata Piazza Fiume, continuiamo a procedere su corso d’Italia fino a Porta Pinciana.
Sul lato sinistro abbiamo le Mura, con dei varchi creati dopo il 1870 per permettere la viabilità cittadina: via Lucania, via Romagna, via Piemonte e via Abruzzi, con all’angolo la piccola Fons Ludovisia, poi via Toscana, via Marche, e infine piazzale Brasile con a sinistra Porta Pinciana, dove inizia via Vittorio Veneto. Anche in questo tratto, le mura sono rinforzate con torri, tra cui citiamo quella tra via Lucania e via Romagna, chiamata dai romani “Turris omnium perfectissima“, cioè la più bella torre oggi visibile sulle mura intorno a Roma.
Su questo tratto di corso d’Italia, il lato destro è pieno di cose da vedere. (Al n. 45,) a fianco alla Rinascente, c’è villa Calderai, segnata dalla torre d’angolo e dai delicati motivi liberty. All’angolo con via Tevere, nel giardino della villa, c’è stata per anni la gelateria Fassi. Nella grande area davanti a noi, fuori le mura, si estendeva un grande cimitero romano: chiamato Sepolcreto Salario. Oggi, al n. 41 e 43, due edifici per uffici (di A. Antonelli e M. Greco), grandi, moderni, connessi da un ponte vetrato e costruiti del 1968 demolendo due case costruite nel 1888 dall’arch. Ettore Bernich (per Gregorio Moretti e per Vincenzo Martini. In una di questi edifici ha abitato l’arch. Mario Loreti). Continuando sul marciapiede destro, l’unico rimasto dopo la realizzazione del sottopasso Ignazio Guidi, superiamo via Aniene e, dopo la Casa Generalizia dei Carmelitani Scalzi, realizzata da Mario Paniconi e Giulio Pediconi nel 1969 (al civico 38), ci troviamo davanti alla basilica di Santa Teresa d’Avila. Dopo la chiesa (, superata la piccola via Santa Teresa d’Avila), troviamo una graziosa palazzina in mattoni e travertino: è villa Marignoli, realizzata nel 1907 dall’architetto Giulio Magni. Poi c’è via Giacomo Puccini, strada resa famosa dall’omicidio-suicidio del Marchese Casati Stampa, al n. 25 il Palazzo della CGIL (trasformato e ampliato del 1939 dall’ing. arch. Florestano di Fausto per ospitare la sede della CFLA-Confederazione dei Lavoratori dell’Agricoltura), al n.1 il modernissimo NH Hotel. Il marciapiede destro di corso Italia termina termina con un vecchio muro che ci ricorda il giardino della scuola delle Suore dell’Assunzione, quelle che poi si trasferirono a viale Romania dove oggi c’è la LUISS.
Siamo arrivati a piazza Brasile, a destra abbiamo Villa Borghese e a sinistra Porta Pinciana. Il corso d’Italia è terminato e inizia viale del Muro Torto
La strada in oggetto è considerata di “grande viabilità” e la sua manutenzione è responsabilità di Roma Capitale.
Pagine a livello inferiore:
Palazzo Assitalia
NH Hotel
Corso d’Italia 41 e 43 Due edifici per uffici
Basilica di Santa Teresa d’Avila
Fassi
Posterula Nomentana
Villa Calderai
Casa generalizia dei Carmelitani scalzi
Palazzi STET a corso Italia
Villa Marignoli
Breccia di Porta Pia
Sottopassaggi di corso d’Italia
Turris omnium perfectissima
Gelateria Azzaro
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