La città universitaria occupa un intero isolato tra piazzale Aldo Moro, viale della Scienza, viale dell’Università, viale Regina Elena, piazzale del Verano, via Cesare De Lollis, via degli Irpini e via dei Marrucini, fino a tornare a piazzale Aldo Moro.
La città universitaria è stata realizzata durante gli anni trenta, nel pieno del ventennio fascista, da una serie di architetti razionalisti sotto la supervisione del più tradizionale architetto Marcello Piacentini, il quale è responsabile della pianta e del Palazzo del Rettorato e ha il diritto di effettuare modifiche agli altri progetti.
L’entrata principale è in piazzale Aldo Moro (già piazzale delle Scienze) al civico 5. Un grande portale permette di accedere all’interno della città, costituita da una serie di palazzi ed edifici idealizzati per la fruizione di studenti e professori. Altre entrate sono poste su tutti i lati del muro che divide l’interno della sede universitaria dal resto della città. Verso nord si trova l’ospedale policlinico Umberto I, parte integrante delle strutture universitarie e gestito direttamente dall’Ateneo; vi hanno sede le facoltà mediche e chirurgiche principali. Dall’ingresso principale, la prospettiva è sviluppata in modo tale da far emergere la figura della statua della Minerva, uno dei simboli della Sapienza ed opera di Arturo Martini, realizzata in bronzo e posta in cima a un piedistallo che si trova all’interno di una vasca d’acqua. La statua è posta di fronte al Palazzo del Rettorato, opera di Marcello Piacentini.
Un viale porta dall’ingresso principale al piazzale della Minerva, sul quale si affacciano i palazzi di Ortopedia e Chimica, sulla destra, e i palazzi di Igiene e Fisica, a sinistra. Nell’edificio principale hanno sede gli uffici del Rettorato, la Biblioteca Alessandrina e l’Aula Magna.
Alla destra del Rettorato si trova il Palazzo di Lettere, sede principale della Facoltà di Lettere e Filosofia, mentre a sinistra il Palazzo di Giurisprudenza, dove hanno sede le Facoltà di Giurisprudenza, Scienze Politiche e Scienze Statistiche. All’estrema destra del Rettorato, sempre su piazzale della Minerva, l’edificio di Matematica realizzato da Giò Ponti nel 1934.
All’interno della città si trovano anche un asilo nido, diversi bar, uffici bancari e postali, moltissime biblioteche e musei aperti al pubblico. Notevole è la grande Cappella Universitaria dedicata alla Divina Sapienza, affidata ai padri gesuiti.
L’opera, fortemente voluta da Mussolini affinché anche la capitale d’Italia avesse il suo centro universitario, s’inquadra nell’opera di restauro che coinvolge la città fino a tutto il secondo dopoguerra. Secondo le indicazioni della Variante di PR del 1925/26 alla Città Universitaria (precisa Piero Ostilio Rossi nel suo libro “Roma, guida all’architettura moderna 1909-1984”, da cui traiamo alcune informazioni) viene destinata un’area di 22 ha nella zona orientale della città, tra Castro Pretorio e la via Tiburtina. La sua collocazione doveva anche servire a chiudere verso la città il quartiere San Lorenzo, anarchico e antifascista, già bloccato dal Cimitero del Verano ad Est e dal fascio ferroviario a Sud-Ovest e Sud. Questo quartiere infatti è l’unico che si era opposto alla marcia su Roma del 1922 e deve essere punito.
Nel 1932 Marcello Piacentini ottiene l’incarico di redigere il Piano Generale del nuovo Ateneo e di dirigerne i lavori e chiama intorno a se sia una serie di giovani architetti “razionalisti” (Giuseppe Pagano, Giovanni Michelucci, Gio Ponti, Giuseppe Capponi, Piero Aschieri), sia alcuni “accademici” (Gaetano Rapisardi, Arnaldo Foschini) con l’obiettivo di impostare un lavoro di gruppo da cui far scaturire, grazie alla sua forte capacità di mediatore, risultati significativi. La città è inaugurata nel 1935 alla presenza del re Vittorio Emanuele III.
Lo schema planimetrico prevede un impianto “basilicale”, con un percorso principale in asse con una grande piazza che ripropone, nelle dimensioni, le proporzioni del Circo Agonale di piazza Navona e, nella forma, lo spazio classico del Foro. La distribuzione degli edifici è rigorosamente, simmetrica, mentre più libera è l’articolazione dei volumi. I singoli progetti subiscono modifiche significative in fase di realizzazione, nel tentativo di uniformare al massimo gli edifici tra di loro ed eliminare gli elementi più dichiaratamente monumentali.
L’ingresso principale è marcato dai propilei di Arnaldo Foschini, cui si devono anche l’Istituto di Igiene e la Clinica Ortopedica che segnano l’inizio del percorso assiale. Seguono l’Istituto di Fisica di Pagano e quello di Chimica di Pietro Aschieri, che definiscono anche il lato occidentale della grande piazza su cui si affacciano l’Istituto di Mineralogia di Michelucci, la Facoltà di Giurisprudenza di Rapisardi, il Rettorato dello stesso Piacentini, la Facoltà di Lettere di Rapisardi e la Scuola di Matematica di Giò Ponti.
Alle spalle del rettorato si trovano gli Istituti di Fisiologia di Michelucci e di Botanica di Giuseppe Capponi. I Servizi generali sono contenuti in edifici più decentrati progettati, rispettivamente, da Gaetano Minnucci (Dopolavoro Ferroviario) ed Eugenio Montuori (sede della Milizia Universitaria), Giorgio Calza Bini, Fariello e Muratori (Casa dello studente). Nel corso degli anni alcuni edifici hanno subito parziali modifiche, mentre l’intero complesso è stato integrato con nuove costruzioni, tra cui, in particolare: l’Istituto di Farmacologia di Claudio Dall’Olio e Alfredo Lambertucci e la sede dell’Opera Universitaria di Enrico Mandolesi.
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- Palazzo Aeronautica
- Consiglio Nazionale delle Ricerche
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In rete:
- www.romaierioggi.it/universita-la-sapienza-1937-12-foto/,
- www.casadellarchitettura.eu/fascicolo/data/2011-02-05_345_1282.pdf,
- www.rerumromanarum.com/2020/02/i-progetti-di-ampliamento-della-citta.html
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