RACCONTO DEL FLANEUR ROMA2PASS PUBBLICATO IL 28 GIUGNO 2021
A metà giugno a Roma , come in tutta l’area compresa tra il Mediterraneo e il Medioriente da Lisbona al Mar Nero, c’è un’esplosione di fiori bianchi, rosa, magenta, porpora, salmone, rame, crema, arancio: sono i soliti malvisti antipatici oleandri che tentano di farsi perdonare la loro fama ambigua con un fuoco d’artificio di colori che durerà per 4/5 mesi. Continue reading →
Il padiglione della Meridiana
Negli anni ottanta del Seicento, Sua Eccellenza Don Giovan Battista Borghese, figlio di Paolo e della principessa Olimpia Aldobrandini, nipote di Marcantonio II, Principe di Rossano, insignito da Filippo II di Spagna dei titolo di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine di Calatrava, decide per la sua villa Pinciana la creazione di un terzo giardino segreto in aggiunta ai primi due che erano stati realizzati quasi contemporaneamente al Casino Nobile settanta anni prima. Continue reading →
Il secondo parco pubblico della Capitale è costituito dall’ex residenza Savoia oggi chiamata Villa Ada. Si tratta di un enorme comprensorio verde di circa 130 ettari, che dal quartiere Parioli si estende fino a Forte Antenne, praticamente alla confluenza dell’Aniene nel Tevere, Inutile sottolineare quanto la zona sia ricca di testimonianze storiche; oggi è sede di prestigiosi circoli sportivi. Continue reading →
RACCONTO DEL FLANEUR ROMA2PASS PUBBLICATO IL 18 MAGGIO 2021
L’assistenza sanitaria all’infanzia a Roma Il 1900, definito “Il Secolo dei fanciulli” da Hellen Key, la scrittrice e femminista svedese che, come Maria Montessori, aveva posto “il bambino” al centro dell’attenzione, non solo dal punto di vista dell’educazione ma anche da quello sociale e igienico-sanitario, ha rappresentato il periodo storico di avvio di un profondo cambiamento nei confronti dell’infanzia. (a destra Hellen Key ritratta da Hanna Pauli) (Nota n.1) Continue reading →
Circa a mezza via del percorso di viale Romania, quasi davanti alla sede della LUISS, marcata dalla massiccia presenza della torre ovale in bugnato di blocchi di tufo della Caserma che fu della Milizia Fascista, si apre una strada che si dirige verso il lato settentrionale di viale dei Parioli: via Scipio Slataper. Continue reading →
Sempre, la Cronaca deve offrire piccoli tributi per ingraziarsi la Storia, sua severa matrigna.
Il 18 settembre del 1932, una domenica, poco dopo l’alba, una piccola folla di romani si era radunata intorno al piazzale di Porta Pia. Quel giorno si doveva inaugurare il Museo del Corpo dei Bersaglieri, trasferito da poco all’interno della Porta Michelangiolesca, e si sarebbe anche completato il Monumento al Bersagliere, da scoprire poi solennemente il 23 Settembre alla presenza del Re. (in figura il Monumento al Bersagliere in una cartolina postale del 1932) Continue reading →
Leggo, non senza preoccupazione, da più parti, che ieri, 5 maggio 2021, ci si è affrettati a ricordare il bicentenario della morte di Napoleone, celebrato nella letteratura italiana con le famose sestine di Manzoni: “Ei fu; siccome immobile ecc. ecc.” e quindi nutro il timore che questo avvenga in senso unicamente elogiativo, come si fa abitualmente per un uomo ritenuto grande, ma che, invece, era ed è pieno di ombre: “ai posteri l’ardua sentenza”, appunto. (a destra la prima pagina dell’Ode “il V Maggio” di Alessandro Manzoni). Continue reading →
25 aprile 2021 Commemorazione di Saverio Tunetti, trucidato dai nazisti a La Storta il 4 giugno 1944 di Giorgio Panizzi, Davanti alla lapide per Saverio Tunetti in viale del Vignola. Continue reading →
Per la maggior parte dei romani, le Mura Aureliane rappresentano solo il filtro che separa la periferia dal Centro Storico. Dopo che, il 20 settembre 1870, Porta Pia è stata espugnata dall’esercito italiano, questo meraviglioso mastodonte lungo 19 chilometri, alto 6 metri e spesso 3,50 è stato trascurato e mal sopportato, visto spesso come “impedimento” dello sviluppo urbano, per puro miracolo non è stato demolito (come purtroppo è accaduto per le mura di moltissime altre città) ma tagliato, bucato, e a tratti amputato. Le porte sono state trasformate spesso in angusti uffici o depositi e alcune torri sono diventate studi e abitazioni di artisti. Continue reading →
Siamo a Villa Balestra, sul lato della villa aperto verso il tramonto, dove non c’è panorama per via delle fitte fronde degli alberi cresciuti nella fascia di terreno degradante verso la parete tufacea su viale Tiziano. A pochi metri dalla rete di recinzione in basso, completamente nascosta dalla vegetazione, c’è qualcosa che non ci aspettiamo: una colonna sormontata da uno strano solido di forma sferoidale.
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