1835 Catasto Gregoriano

Il Catasto Gregoriano è completato nello Stato Pontificio nel 1835, regnante papa Gregorio XVI.

Nel 1777 papa Pio VI Braschi aveva promulgato il Catasto Piano.

Nel 1816, all’indomani dell’esperienza positiva del Catasto del Regno napoleonico d’Italia (compilato solo per la Romagna e l’Emilia), nasce con motu proprio di papa Pio VII un nuovo catasto che rimarrà attivo fino a quando entrerà in vigore il Catasto Gregoriano.

Il completamento del Catasto voluto papa Gregorio XVI si raggiunge nel 1835 e le sue mappe rimarranno in vigore fino al 1870, quando sarà introdotto il Cessato Catasto Rustico (peraltro basato sulle mappe del Piano Gregoriano).

La realizzazione del Piano Gregoriano è curata dalla Presidenza Generale del Censo (e non più dalla Congregazione del Buon Governo come nel caso dei catasti precedenti) e ne vengono prodotte due copie, una per le Cancellerie del Censo locali, e una per l’ufficio centrale a Roma.

Il Catasto Gregoriano comprende tre serie correlate: le mappe (1:2000), le mappette a scala ridotta (1:4000 o 1:8000), i registri dei proprietari (brogliardi o sommarioni).  La copia conservata presso l’Archivio di Stato di Roma è, in genere, più completa, originale e meno deteriorata di quella conservata in sede locale, che è stata spesso rimaneggiata negli anni.

La cartografia di questo Catasto offre l’immagine più completa disponibile dell’assetto territoriale e urbano delle province pontificie di allora.

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