L’Aniene, nel passato detto anche Teverone, è il più importante affluente del Tevere e il suo corso costituisce il confine per il Municipio II da prima di Ponte delle Valli alla confluenza con il Tevere.
- MAPPA della zona Nomentano 4 (piazza Bologna)
- MAPPA della zona Nomentano 5 (da via Rodolfo Lanciani alla Batteria Nomentana)
- MAPPA della Zona Parioli 2 (Villa Ada e Monte Antenne)
- MAPPA della Zona Trieste 4 (piazza Vescovio)
- MAPPA della Zona Trieste 5 (quartiere Africano)
L’Aniene nasce da Monte Tarino, nei Monti Simbruini. Scorre verso Trevi nel Lazio e Subiaco. Raggiunta Tivoli, dove alimenta le fontane di Villa d’Este, prosegue formando una serie di cascate e, attraversata la campagna romana, arriva a Roma, dove viene scavalcato dal G.R.A. in vicinanza dello svincolo con l’autostrada A24, dalla via Tiburtina, con Ponte Mammolo e dalla via Nomentana, vecchia e nuova, rispettivamente con ponte Nomentano e ponte Tazio.
Superata la Via Nomentana, l’Aniene forma una grande ansa, oggi occupata dal cosiddetto Quartiere delle Valli. Una volta quell’area era denominata Saccopastore e per secoli è stata abitata da uomini preistorici, come testimoniano i numerosi reperti scoperti nell’area.
Scorrendo a valle, l’Aniene lambisce il Quartiere Africano e, prima del Ponte delle Valli, riceve l’acqua della Marranella, canale ormai intubato derivato dalla marrana che da Monte del Grano segue via dell’Acqua Bullicante e passa dietro il Verano dove ora c’è la linea ferroviaria. Da quel punto fino alla via Salaria, il fiume è costeggiato dalla linea ferroviaria Roma Orte e dalla Tangenziale Est sotto la collina su cui sorge il quartiere di Piazza Vescovio e Villa Chigi.
Poche decine di metri dopo i due ponti della ferrovia (quello della linea ordinaria e quello della direttissima) e ponte Salario, confluisce nel Tevere davanti a Monte Antenne, il cui nome deriva proprio da questa confluenza (dal latino ante amnes).
L’Aniene era navigabile fino a Ponte Lucano ed è la marrana dove i ragazzi fanno il bagno in molti film del dopoguerra: “Sotto il sole di Roma” di Castellani del 1948, “Un giorno in pretura” di Steno del 1953, “Un americano a Roma di Sergio Vanziana del 1954, “I ragazzi di vita” di Pier Paolo Pasolini del 1955
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