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Foro Italico 2

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L’impianto fu inaugurato nel 1932 e chiamato inizialmente “Foro Mussolini”.  Il monumentale accesso si trova su piazza Lauro De Bosis, dove si eleva l’imponente Obelisco marmoreo dedicato a Mussolini, realizzato su disegno di Costantino Costantini.  Il monolite è il più grande blocco di marmo mai estratto dalle Alpi Apuane.

A destra, si trova l’ex Accademia di educazione fisica, oggi sede del CONI, realizzata tra il 1928 e il 1932 da Enrico Del Debbio.  Sulla sinistra dell’obelisco, sorge il Palazzo delle Terme, progetto del 1937 di Costantino Costantini, che ospita l’ex Accademia di Musica, oggi sede dell’ISEF e dell’auditorium RAI, la splendida Piscina coperta con i mosaici pavimentali di Giulio Rosso e quelli parietali di Angelo Canevari, e l’ex palestra del Duce.

Nel corso degli anni, il progetto fu ampliato con la costruzione di altri edifici e l’intervento di altri architetti.  Tra questi, il giovane Luigi Moretti, incaricato al posto di Del Debbio alla direzione dell’ufficio tecnico dell’Opera Nazionale Barilla e disegnatore della Casa della Scherma, capolavoro di architettura razionalista del Novecento, inaugurato dallo stesso Mussolini con il nome di “Accademia fascista di scherma”.

Moretti si occupò della realizzazione del piazzale dell’Impero, oggi viale del Foro Italico, realizzando un vasto spazio celebrativo della forza e delle conquiste del regime.  L’area è ricoperta da mosaici bianchi e neri, opera di Gino Severini, raffiguranti simboli e discipline sportive.  Ai lati, sono collocati una serie di blocchi di marmo bianco, sui quali sono incise le date fondamentali del regime.  Alla fine del viale sorge la fontana della Sfera, una vasca circolare del diametro di 3 metri, con una sfera ricavata da un singolo blocco di marmo delle cave di Carrara, realizzata dagli architetti Giulio Pediconi e Mario Paniconi.  Il bacino intorno alla fontana è decorato con mosaici di marmo bianchi e neri raffiguranti soggetti marini, realizzati su cartoni di Giulio Rosso.

Alle spalle della fontana si trova lo Stadio Olimpico, edificato sull’originario progetto dello Stadio dei Cipressi iniziato nel 1932. Nel 1951, con la designazione di Roma per le Olimpiadi del 1960, si intervenne sulla struttura, aggiungendo all’impianto originario una serie di anelli in marmo. Lo stadio fu inaugurato con il nome di “Stadio dei Centomila” o Olimpico nel 1953.  Nel 1990, in occasione dei Mondiali di calcio, la struttura fu ricostruita in gran parte e arricchita di un sistema di copertura.

Del grandioso Complesso del Foro Italico fa parte il Polo Natatorio del Foro Italico, che include lo Stadio Olimpico del Nuoto, costruito per le Olimpiadi del 1960 su progetto di Enrico Del Debbio e Annibale Vitellozzi. Tra il viale delle Olimpiadi e il viale dei Gladiatori si trovano lo Stadio del Tennis di Roma (noto anche come Campo Centrale, inaugurato nel 2010), il Next Gen Arena,; lo Stadio Nicola Pietrangeli, ex Stadio Pallacorda, realizzato tra il 1931 e 1933, intitolato al campione di tennis dal 2006, e undici court secondari.

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Casa Carracci

Casa Carracci, in via Flaminia 389, è un appartamento ristrutturato nel 2022 dall’arch. Flavio Graviglia di Volume Atelier, si affaccia su via Flaminia nel tratto di strada che collega la città all’antico Ponte Milvio.

L’appartamento si sviluppa attraverso uno spazio fluido e continuo, su due direttrici che mettono in comunicazione il soggiorno con la cucina.  Le prospettive, realizzate grazie alla curvatura delle pareti, sono studiate per dare continuità spaziale a ogni ambiente, ponendo visivamente in relazione l’intera abitazione.  Il marmo di carrara, la trave in cemento armato, i soffitti pitturati di colori tenui e i mobili in legno su misura, integrati all’interno dello spessore delle mura, caratterizzano i differenti ambienti, donando allo spazio un’atmosfera accogliente e domestica, propria di una scultura abitata.

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Via Flaminia 5 da piazza Apollodoro a ponte Milvio

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Statua di Garcilaso de la Vega

La statua di Garcilaso de la Vega è in piazzale Paolina Borghese, a Villa Borghese, tra il piazzale Ahhed Shawky, viale Folke Bernardotte (politico, diplomatico e filantropo svedese) e viale Madama Letizia, che corre verso il Giardino del Lago.

E’ un luogo magico, che puoi raggiungere da viale delle Belle Arti salendo la grande scalinata intitolata a Bruno Zevi.  Supera le fontane delle Tartarughe e arriva a piazzale Ferdowsi e, ancora avanti a piazzale Ahmed Shawky.  Continue reading

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