Via Antonio Bertoloni

Via Antonio Bertoloni è una strada del quartiere Pinciano. In particolare è il proseguimento di via Giovanni Paisiello, e da viale Gioacchino Rossini costeggia Villa Taverna, attraversa piazza Pitagora e prosegue fino all’incrocio con via Francesco Denza, a destra, e via Giuseppe Luigi Lagrange, a sinistra, dove la via prosegue con il nome di via Barnaba Oriani verso l’Acqua Acetosa.

Antonio Bertoloni  (Sarzana 1775 – Bologna 1868)  è stato medico condotto, una sorta di medico di famiglia, ma diventa, per passione, il più famoso botanico italiano dell’Ottocento, autore dei venti volumi della “Flora italica” in cui cataloga tutte le piante italiane con l’indicazione delle aree in cui crescono; la sua un ricca collezione di piante essiccate è tuttora vanto dell’Università di Bologna e al suo nome è dedicata l’ofride di Bertoloni, un’orchidea spontanea che è possibile trovare tra l’erba delle nostre campagne.

Via Antonio Bertoloni corre approssimativamente su uno dei percorsi della via Salaria Antica, nel medioevo denominata vicolo dell’Imperiolo e poi vicolo dei Parioli.  Alcune lastre di basalto che facevano parte del lastricato dell’antica strada romana.si possono vedere all’inizio della via, inserite nel muro di cinta di Villa Taverna

Da punto di vista orografico, via Bertoloni è una strada con percorso rettilineo e pianeggiante che percorrere la cresta di un piccolo colle, una volta detto il Monticello, che si protende verso nord-ovest, per poi terminare bruscamente in una stretta valle tra questo colle e il colle Cacciarello (Villa Glori).

Percorriamo la via partendo dall’incrocio con viale Gioacchino Rossini dove, all’alba di un giorno d’inverno del 1960, Fred Buscaglione perse la vita schiantandosi contro un camion.

Lato sinistro

  • viale Gioacchino Rossini
  • all’angolo con viale Rossini, c’è l’ingresso di Villa Taverna con la sua camionetta di soldati armati
  • murati nel muro di cinta di Villa Taverna, alcuni basolati romani della via Salaria Vetus sul cui tracciato è oggi via Bertoloni
  • al civico 1E, il grande cancello del viale di accesso dei prestigiosi edifici costruiti sul frazionamento del giardino di Villa Taverna. Entrando a sinistra, notiamo la casa del custode del complesso.
  • all’angolo con 
  • piazza Pitagora
  • Palazzo Pitagora, palazzina moderna per uffici e studi professionali, costruita al posto del villino che ospitava la residenza delle allieve della scuola Santa Elisabetta di piazza Pitagora
  • piazza Pitagora
  • al n. .. palazzo Giorgi, con facciate anche su piazza Pitagora e via Francesco Siacci; grande e prestigiosa palazzina costruita dall’ing. Oscar Giorgi Alberti nel 1927, utilizzando il cemento armato. E’ un edificio dalla pianta a “V”, con il vertice verso la piazza e i due bracci che seguono via Bertoloni e via Francesco Siacci, costruito sul terreno di Marco Vitelli (villino Vitelli). Un esponente della famiglia Giorgi è stato, a fine Ottocento, uno dei realizzatori di viale dei Parioli.
  • al n. 5 la farmacia delle Tre Madonne
  • Al n. .. il villino Vitelli
  • Al n. 9-11 un altro villino unifamiliare, il Villino De Pinedo
  • Dietro il Villino De Pinedo si intravede il villino Zingales, il cui ingresso è in via Francesco Siacci
  • al n. 13 il Villino Sant’Ermete. Sotto la costruzione è la basilica ipogea ingresso delle catacombe di Sant’Ermete. Della casetta in fondo si accede ad uno dei pozzi d’ispezione dell’acquedotto dell’Acqua Vergine che passa qui sotto a una profondità di più di 40 metri
  • al civico 13A, un ingresso secondario del Villino Sant’Ermete. In basso c’è uno spiazzo adibito a posteggio auto limitato dal muro di cinta posteriore pieno di frammenti di scavo, prova inconfutabile, ammesso che ce ne sia stato bisogno, della presenza di una catacomba nelle vicinanze.
  • Al n. 15 c’è una piacevole palazzina che con lo stile neoclassico utilizzato nel piano nobile e quello razionalista degli altri testimonia una fase di transizione architettonica.
  • Via Felice Giordano, una stradina che scende verso la clinica Parioli e arriva a via Francesco Siacci. Qui dietro c’era uno spiazzo con la lattaia Clotilde e, dietro, delle casupole in cui abitavano persone che venivano a servizio (le lavandaie) nelle case dei primi abitanti qui intorno. Felice Giordano (1825-1892) è stato un ingegnere, geologo e alpinista italiano che partecipò alla fondazione del Club Alpino Italiano. Nel 1864 scalò tra i primi il monte Bianco dal versante italiano. Sul monte Rosa c’è un bivacco a lui dedicato.
  • Al civico 19, all’angolo con via Felice Giordano, sorge una palazzina costruita negli anni Sessanta su un terreno che per decenni aveva funzionato da discarica di tutto il quartiere e in cui abitò per anni, con tutta la famiglia, un dignitosissimo profugo istriano che si era costruito lì una baracca.
  • ai n. 23-25 una moderna palazzina degli anni Sessanta. Qui sorgeva la villa del Marchese Guglielmi, proprietario anche del villino Sant’Ermete e grande benefattore delle chiese del vicinato. Al primo piano aveva la cappella dedicata ai Santi Ermete, Proto e Giacinto, e una palestra per i giovani delle associazioni cattoliche da lui patrocinate. palazzine moderne …
  • al n.26 B abitava il gen. Roberto Lordi, della Regia Aeronautica ucciso alle Fosse Ardeatine.
  • palazzina in via Antonio Bertoloni 27
  • al n. 39, un villino plurifamiliare, decorato con stucchi, con un grazioso loggiato con parapetto a balaustri e finestre a bifora di gusto quattrocentesco. Dietro, su via Ruggero Boscovich, possiamo vedere il villino gemello, oggi dipinto di giallo acido come una casa delle bambole;
  • via Ruggero Boscovich, una piccola via che scende verso Via Giuseppe Mercalli e via Giovanni Antonelli Notiamo sul lato destro il muro del Villino Sacripante minacciosamente inclinato. Ruggiero Giuseppe Boscovich (1711-1787) è un gesuita, astronomo, matematico, fisico, filosofo, diplomatico e poeta. Nato nella Repubblica di Ragusa in Dalmazia, studiò, operò e visse in Italia, e scrisse in italiano molti dei suoi scritti.
  • al 41 il Villino Sacripante
  • palazzina in via Bertoloni n. 49, dopo il giornalaio, 
  •  in via Bertoloni n. 55, all’angolo con via Francesco Denza, sorge una moderna palazzina di Ugo Luccichenti costruita negli anni Sessanta.
  • via Francesco Denza

Lato destro

  • viale Gioacchino Rossini
  • al civico 2, all’angolo con viale Rossini, l’ingresso di un villino unifamiliare, con piacevoli stucchi e diverse sopraelevazioni e superfetazioni. E’ il primo di numerosi villini che vedremo lungo la nostra passeggiata e sulle sue pareti, come andava di moda allora, il proprietario parla ai passanti con una scritta: A FVNDAMENTA EXSTRUCTA ANNO DOMINI MCMXXIX – DECORE PVBLICO COMMODITATE MEA (Costruita nel 1929 per il decoro pubblico e la mia comodità). E’ un esempio della moda degli  anni Venti  di decorare con scritte latine le facciate degli edifici.
  • Ai civici … , .. due villini, entrambi con aggiunte all’ultimo piano. Il primo caratterizzato da tre colonne di bow-windows, nel secondo, arretrato rispetto alla strada, dominano i toni scuri del peperino. Entrambi avevano sul muro un inferriata di ferro che fu requisita all’inizio della seconda guerra mondiale (“il ferro alla patria”, impose Mussolini). Sono i primi di numerosi villini che vedremo lungo la nostra passeggiata.
  • via Antonio Stoppani
  • Piazza Pitagora
  • Vigna de Antonj
  • Al n. 26A un cancello chiuso dove era via di Sant’Ermete che arrivava giù a Viale dei Parioli dove ora c’è una stradina cieca Via Lorenzo Respighi. Questi palazzi sono stati costruiti negli anni ’30 del Novecento dai costruttori Provera e Carrassi, che hanno avuto seri problemi per la presenza di numerose cavità sotterranee. Per esempio, durante la costruzione della palazzina al n. 26B si è aperta una voragine a causa del cedimento del soffitto di una cavità sottostante e, visto che in un edificio come questo le scale sono la parte più pesante dell‘edificio, si decise di realizzare le scale con una “tromba” ampia in modo da alleggerire la struttura.
  • Al civico 26D un tombino completamente recintato da un’alta cancellata ci fa pensare a ragazzi di tanti anni fa che per farsi belli agli occhi delle ragazze lo scoperchiavano e, sfidando la propria paura, si infilavano da lì nel buio delle catacombe di Sant’Ermete.
  • via Angelo Secchi.
  • Al n. l’ingresso al complesso di quattro palazzine costruite, nel 1960, dall’arch. Mario Provenzani nell’area del giardino lottizzato di Villa Peragallo
  • Al n. 34 la Clinica Mater Dei, un luogo in cui è facile incontrare personaggi noti che vengono a farsi curare; fra i tanti, ricordiamo Anna Magnani. Attraverso il giardino, o meglio il parcheggio della casa di cura, possiamo vedere Villa Peragallo, sede dell’ambasciata di Romania, a cui oggi si accede da via Niccolò Tartaglia.
  • al n. 36 c’è l’ambasciata del Principato di Monaco, una imponente villa, decorata con stucchi e busti sulla balaustra dell’ultimo piano. Anche qui una madonnella protegge l’ingresso
  • Via Atanasio Kircher
  • Al n. 38, la residenza dell’ambasciatore algerino in Italia, un villino plurifamiliare in stile neo medioevale caratterizzato da una torre centrale in laterizio e affreschi monocromi.
  • Al n. 44, un palazzo in barocchetto romano costruito nel 1926 dall’ing. Gay con mascheroni, due torrette in alto e due cancelli in basso, per permettere alle auto di entrare, far salire o scendere il proprietario e uscire.
  • Ai lati dei cancelli due garage, oggi occupati da artigiani, con piccoli sottostanti appartamenti per gli autisti.
  • Al civico 52, un grande villino plurifamiliare in stile neo medievale, con affreschi a motivo d’arazzo, stucchi, ferri battuti e il sottotetto ornato da una fascia monocroma con putti che sorreggono festoni fra giochi di nastri svolazzanti e stemmi. E’ evidente anche la sopraelevazione di un piano del villino. via Giuseppe Luigi Lagrange

Appartamento Tocchi Moretti, di Andrea Busiri Vici, 1939-40 DOVE ??

Pagine al livello inferiore:

Gen. Roberto Lordi

In via Bertoloni 26B abitava Roberto Lordi (Roma 1894-1944), Generale della Regia Aeronautica, Medaglia d’oro al valore militare alla memoria. Continue reading →

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n. 13 Villino Sant’Ermete

Il villino Sant’Ermete, detto anche Casale Santini, Casale Riganti o Villino Guglielmi, sorge in via Antonio Bertoloni 13. Continue reading →

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n. 24 Vigna de Antonj

Vigna de Antonj è una antica proprietà sita all'inizio di via Antonio Bertoloni, con due cancelli di accesso, uno al n. 24 della via, il secondo a piazza Pitagora 9. Continue reading →

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n. 34 Clinica Mater Dei

La Clinica Mater Dei è in via Antonio Bertoloni 34. Continue reading →

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n. 36 Villa Peragallo

L'unica traccia rimasta del casino nobile di Villa Peragallo è un edificio pesantemente rimaneggiato, oggi sede dell'Ambasciata di Romania, con ingresso in via Nicolò Tartaglia 36. Continue reading →

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n. 41 Villino Sacripante

Al 41 di via Antonio Bertoloni sorge il Villino Sacripante, (o meglio Palazzina), un fabbricato condominiale progettato da Vittorio Cafiero e da Filippo Sacripante, proprietario del terreno. Continue reading →

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Protetto: n. 47 Palazzina

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n. 5 Farmacia delle Tre Madonne

In via Antonio Bertoloni 5 c'è la farmacia delle Tre Madonne. Continue reading →

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n. 9 Villino De Pinedo

Il Villino De Pinedo e un villino unifamiliare che sorge in via Bertoloni 9-11. Continue reading →

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Palazzina in via Bertoloni 27

In via Antonio Bertoloni n. 27, l’ingresso di una palazzina realizzata nel 1954 da Cesare Pascoletti. Continue reading →

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Villino Vitelli

Il villino Vitelli è in via Bertoloni ... Continue reading →

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