Luigi Moretti

Questa pagina delinea le principali opere dell’architetto Luigi Moretti (1906-1973), uno dei più importanti a Roma nel Novecento, tra i massimi rappresentanti dello stile littorio – metafisico – razionalista durante il ventennio e nel dopoguerra è uno dei più creativi progettisti a Roma del genere della palazzina (architettura informale, postmoderna, parametrica).

E’ il figlio naturale dell’architetto Luigi Rolland (progettista del Teatro Adriano), che non è in grado di riconoscerlo, si laurea in architettura alla fine degli anni 20 e durante gli studi conosce Giulio Pediconi col quale resterà sempre in contatto; è tra i fondatori del RAMI (Raggruppamento Architetti Moderni Italiani) (nel 1931), gruppo antagonista del MIAR razionalista; ancora studente diviene assistente di Vincenzo Fasolo nel corso “Storia e Stili”; successivamente alla laurea è per tre anni assistente di Gustavo Giovannoni nel corso di “Restauro dei Monumenti”. Nei primi anni di carriera oscilla tra la professione di architetto, collaborando col costruttore Vallini amico del padre per la realizzazione di palazzine ad Ostia e una palazzina in via Bruxelles .., e l’interesse accademico e culturale, partecipando con l’archeologo Corrado Ricci alla risistemazione di importanti aree archeologiche quali i Mercati di Traiano e il Foro Romano. Assistente di Vincenzo Fasolo (autore del Liceo Mamiani e del ponte Duca d’Aosta) e di Gustavo Giovannoni, abbandona la carriera accademica e inizia la professione.

Nel 1933 conosce Renato Ricci, potentissimo gerarca presidente dell’Opera Nazionale Balilla (poi Gioventù Italiana del Littorio), che finanzia in tutta Italia la costruzione delle Case Balilla coinvolgendo architetti come Agnoldomenico Pica, Mario Ridolfi, Adalberto Libera, seguendo i canoni dell’architettura moderna con la convinta approvazione di persone come Pagano e anche della rivista Casabella. L’anno seguente è nominato direttore dell’Ufficio Tecnico e realizza la Casa Balilla di Trastevere, poi GIL, e, nel complesso del Foro Mussolini oggi Foro Italico, l’Accademia della Scherma anche nota come Casa delle Armi, l’opera che lo rende famoso. Il responsabile del progetto architettonico complessivo del Foro Mussolini, Enrico Del Debbio, è costretto a farsi da parte di fronte al nuovo giovane genio; Del Debbio è anche costretto a rialzare e a ricoprire di travertino la sua Foresteria Sud onde uniformarla all’Accademia di Scherma che era di fronte.

Nel 1936 Moretti rivede il piano regolatore del Foro, realizza il piazzale dell’Impero nel 1937 e la Palestra del Duce; chiama numerosi decoratori pittori e mosaicisti: Gino Severini, Giulio Rosso, Angelo Canevari, Achille Capizzano. Quando l’Opera Nazionale Balilla viene sciolta e confluisce nella GIL (Gioventù Italiana Littoria), mentre Ricci viene allontanato, Moretti continua a godere dei favori dei gerarchi, e per la GIL crea numerosi progetti mai realizzati di ampliamento del Foro Mussolini verso la collina di Monte Mario e dall’altro lato del Tevere fino all’Acqua Acetosa e presenta i progetti per il Palazzo Littorio e il Ministero degli Esteri, che non  sono scelti per la realizzazione.

Per l’EUR vince ex aequo con Ludovico Quaroni, Francesco Fariello e Saverio Muratori il concorso per la piazza Imperiale (ora piazzale Guglielmo Marconi). Moretti è poi incaricato della realizzazione del Teatro Imperiale, il grande edificio fronteggiante la piazza che non fu mai realizzato, ma le cui fondamenta e strutture già eseguite nel dopoguerra sono utilizzate per la costruzione del Grattacielo Italia. Grazie alle sue amicizie con esponenti del Fascismo ottiene diversi lavori tra cui, il restauro della torre di Porta San Sebastiano e la sua sistemazione ad abitazione per Ettore Muti (1940).  Finita la guerra Moretti venne imprigionato a San Vittore per collaborazionismo e si ritrova in cella col Conte Ambrogio Fossataro il quale finanzierà la società Cofinprese, che i due aprono in società e che realizza a Milano le case albergo e a Roma la palazzina detta la Casa del Girasole su viale Bruno Buozzi, uno dei progetti più noti del periodo.

Nel 1954 Moretti, interessato all’astrattismo, apre anche la galleria d’arte “Spazio”, in via Cadore 23 al rione Ludovisi dove espone numerosi artisti contemporanei: Burri, Capogrossi, Conrad, Pollok, e altri. Nel 1957 fonda e dirige l’IRMOU, Istituto di Ricerca Matematica e Operativa per l’Urbanistica; verso la fine degli anni cinquanta si interessa di urbanistica e piani regolatori; il Ministero dei Lavori Pubblici lo incarica assieme a Guidi, Lugli e De Paoli di elaborare un nuovo Piano Intercomunale; Moretti si avvale degli studi dell’IRMOU e firma da solo la relazione finale; cerca di ottenere modifiche al Piano Regolatore per dar vita a progetti di nuova urbanizzazione, sensibile alle richieste dei tanti costruttori che cercano di ottenere permessi per nuove lottizzazioni. Fra le varie ricerche che con l’IRMOU porta avanti cerca di trovare una base scientifico-matematica alla sua intuizione degli stadi con gli spalti conformati a forma di ali di farfalla. In questo periodo collabora con il gruppo di progettisti del Villaggio Olimpico, tra i quali Adalberto Libera e Vittorio Cafiero. Successivamente con lo stesso gruppo si occupa dell’INCIS di Decima. Il decennio degli anni sessanta è quello della consacrazione; ottiene numerosi incarichi dalla Società Generale Immobiliare; progetta il Watergate a Washington ed altre opere negli Stati Uniti e in Canada; a Roma realizza il parcheggio sotterraneo di villa Borghese sotto il Galoppatoio, i propilei dell’EUR, ponte Nenni, il ponte sul Tevere per la Metro, la sede dell’ENPDEP, l’Olgiata ed anche la chiesa Sancta Maria Mater Ecclesiae e il santuario di Tagba in Palestina.

Alla fine degli anni 60 sposta i suoi interessi in nord Africa, in Egitto, Algeria, Libia; muore per un problema cardiaco durante una crociera in barca a vela nel 1973.

Opere nel territorio di Roma nord.

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