Artisti nel Municipio, dagli anni Trenta agli anni Sessanta

In questa pagina si parla dei numerosi scrittori, pittori, artisti in generale che dagli anni Trenta agli  anni Sessanta del Novecento hanno abitato e spesso lavorato nel Municipio II.

Il verde, i monumenti, le strade e le ville del quartiere Pinciano, del quartiere Parioli, del quartiere Salario e del quartiere Trieste, in particolare, hanno ispirato molte delle opere di pittori del Novecento: Carlo Quaglia dipingeva scorci di Villa Borghese e di mura romane, Enrico Benaglia i palazzi dei Parioli, Giovanni Stradone dedicò un’opera alla sua strada: Notturno sulla Salaria.

Il motivo di tale concentrazione di opere verso questi luoghi è che molti artisti abitavano da queste parti. Nella zona, infatti, una larga fetta di edifici, è stata costruita dall’INCIS, l’Istituto Nazionale Case Impiegati dello Stato, intorno agli anni Trenta e presidente dell’Istituto in quel periodo è l’avvocato Bruno Sargentini. Sargentini era un grande appassionato ­d’arte e conoscendo bene quel mondo di persone geniali e squattrinati costituito dagli artisti romani, fa in modo che venissero assegnate a diversi pittori che ne avevano diritto case e studi nei palazzi INCIS ancora in costruzione. Sargentini poi apre L’Attico, una delle gallerie più prestigiose della capitale.

Carlo Quaglia abitava a via Po 47, Arnoldo Ciarrocchi abitava in via Messina 31, Alfonso Avanessian a via Nemorense, Enrico Benaglia e Pugliese Enotrio a via Sebino, Enrico Accatino, Franco Gentilini e Domenico Purificato risiedevano in via Vittorio Locchi, Fausto Pirandello abitava in via Augusto Valenziani, Mino Maccari in via di Villa Guliani ???, Giovanni Stradone in via Salaria 195 (e aveva lo studio in piazza Buenos Ayres), Lucio Castagneri e Gianni Bruni abitavano in viale Regina Margherita, Carlo Roselli e Ettore Pompucci in via di Villa Ada, Gabriele De Stefano in viale Gorizia.

Giacomo Balla, prima che fossero costruite le ville del Quartiere Sebastiani, abitava in un vecchio convento abbandonato sull’attuale via Giovanni Paisiello, tra via Giacomo Carissimi e via Nicolò Porpora, poi andò ad abitare a via Oslavia nel nuovo quartiere Delle Vittorie.

Giù al Flaminio poi, Villa Strohl Fern ospita, da fine Ottocento alla Seconda Guerra Mondiale, ospita decine di artisti. Giovanni Omiccioli nasce e abita in via Flaminia .. .

Ma non erano solo pittori, nel territorio del Municipio II, hanno infatti abitato qui, tra gli altri, Ennio De Concini (premio Oscar per la sceneggiatura del film “Divorzio all’Italiana”), Angelo Francesco Lavagnino (compositore), il grande tenore Beniamino Gigli, in un villino in via Serchio all’angolo con via Ticino e, in via degli Appennini, Vittorio Gassman.

Alcuni artisti si incontravano al caffè Assumma, all’angolo fra via Po e piazza Quadrata e alla Gelateria Fassi, dove Franz Borghese andava a giocare a scacchi. Frequenti poi erano le puntate giù al Flaminio all’Osteria dei Pittori aperta dai fratelli Menghi in via Flaminia e frequentata dagli artisti ospiti di Villa Strohl Fern.

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