Dalla porta al vecchio quartiere proletario oggi laboratorio culturale e di comunità. Passeggiata con l’archeologo Gianfranco Gazzetti, presidente del Gruppo Archeologico Romano e Piergiorgio Bellagamba.
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Porta Tiburtina ci racconta la storia del quartiere San Lorenzo. Dall’alto dell’arco monumentale, fatto costruire da Augusto nel 5 a.C., per permettere il passaggio sopra la strada dei tre acquedotti (acqua marcia, acqua tepula, acqua iulia) provenienti da Porta Maggiore, inserito nelle mura aureliane costruite dal 271 a.C., ed inglobato nella Villa Gentili-Dominici, del ‘700, con il camminamento sulle mura divenuto giardino pensile. Ci parla del quartiere operaio e proletario, nato alla fine dell’800, della diffusione del pensiero anarchico, della forte resistenza al fascismo, del tentativo di fermare la marcia su Roma del 1922, del bombardamento del 19 luglio 1943, che lancia un enorme quantitativo di bombe, causa più di 3.000 morti ed 11.000 feriti, della fatica della ripresa nel secondo dopoguerra, delle trasformazioni degli ultimi decenni. Da quartiere proletario ed antifascista a quartiere di studenti della Università La Sapienza, di artisti, artigiani, scrittori ed intellettuali: oggi sede di Associazioni culturali, pub, ristoranti, birrerie, con interessanti espressioni di“street art”.
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